aro Timòteo, non imporre affrettante le mani ad alcuno, per non renderti partecipe dei peccati altrui. Conservati puro. Non bere soltanto acqua, ma per il tuo stomaco e i tuoi frequenti disturbi fa’ moderato uso di vino. I peccati di alcuni sono manifesti, comparendo prima del giudizio, quelli di altri invece lo divengono dopo. Così anche le opere buone sono evidenti, e quelle altre non possono rimanere nascoste. Coloro che sono soggiogati, schiavi, stimino d’ogni onore i loro padroni, affinché non sia bestemmiato il nome di Dio e la dottrina. E quelli che hanno padroni credenti non manchino loro di riguardo perché fratelli, ma li servano di più: chi ne riceve beneficio è credente e amato. Queste cose insegna e raccomanda. Se qualcuno insegna altre dottrine e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina secondo pietà, si è gonfiato, è ignorante, è malato di discussioni e battibecchi. Da ciò nascono invidie, contese, maldicenze, sospetti maligni, lotte di uomini guasti nella mente e privi di verità, che stimano la pietà un guadagno. Sta’ lontano da costoro. Certo, la pietà è un gran guadagno, purché sappiamo accontentarci! Niente infatti abbiamo portato in questo mondo, e niente possiamo portare via. Avendo però di che nutrirci e di che coprirci, contentiamoci. Coloro che vogliono arricchire incappano nella tentazione, nel laccio di molti desideri insensati e nocivi, che sommergono gli uomini nella rovina e nella perdizione. Radice di tutti i mali è l’amore del denaro: per tale sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti. Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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