Se si vede nell’eucaristia «il più grande dono», è inammissibile che la preparazione alla comunione arrivi a sembrare «l’acquisto d’un biglietto», «che si deve meritare con lo sforzo, per cui si deve lavorare». Alcuni preti mettono l’accento sulle regole e le interdizioni piuttosto che sulla morale evangelica. La situazione è ancora complicata dalla manifestazione «d’una forma di clericalismo».