Portare l'Ortodossia oltre l'autocompiacimento – Dobbiamo evitare che le espressioni di fede esteriori dell'Ortodossia diventino fini a se stesse, e ricordare che queste tradizioni e pratiche pie sono state progettate per aiutarci nell'accrescimento della nostra fede, collegando tutto il nostro essere, sia corpo che anima, in questo viaggio verso Dio.
Dobbiamo guardarci dal notare un altro parrocchiano mentre fa il segno della croce in modo apparentemente negligente, e dal dimostrare a tutti intorno a noi il modo giusto di farlo. Facendo il segno della croce con dei movimenti tali da renderlo quasi una caricatura, seguito da profondi inchini, possiamo finire per distrarre gli altri fedeli. Se mostriamo pubblicamente che stiamo digiunando, assicurandoci che la nostra famiglia e i nostri amici non ortodossi sappiano quanto siamo rigidi, abbiamo dimenticato lo scopo del digiuno. Se ci affanniamo per rendere il nostro angolo delle icone il più grande e il più completo di chiunque altro nella parrocchia, ma non stiamo mai davanti ad esso in preghiera, lo stiamo trattando come nient'altro che arte raffinata.
Se permettiamo a noi stessi di diventare degli esaltati di spiritualità, e trasformiamo le tradizioni dell'Ortodossia in occasioni per mostrarci in modo sensuale e orgoglioso, non abbracceremo quella grazia che potrebbe essere nostra attraverso una lotta tranquilla e penitenziale. Se le nostre espressioni pubbliche di pietà diventano distrazioni per gli altri fedeli, potremmo finire per distogliere la nostra attenzione dall'importante confronto con i nostri peccati. Le espressioni di fede esteriori, sebbene importanti per la pietà Ortodossa e per l'accrescimento della nostra fede, non possono sostituire il mistero della fede, che proviene solo dall'acquisizione di un cuore umile e contrito.
Dobbiamo evitare che le espressioni di fede esteriori dell'Ortodossia diventino fini a se stesse, e ricordare che queste tradizioni e pratiche pie sono state progettate per aiutarci nell'accrescimento della nostra fede, collegando tutto il nostro essere, sia corpo che anima, in questo viaggio verso Dio. Dobbiamo portare la nostra Ortodossia oltre l'autocompiacimento di essere membri di una fede splendida, con pratiche di culto sublimi, templi gloriosi e splendide vesti.
Senza dedicare tutta la nostra attenzione alla lotta per la santità e all'accrescimento del tempo che spendiamo in preghiera, ci ritroveremo con una forma di Ortodossia flebile, che è bella vista dall'esterno, ma vuota all'interno. Facendo dei piccoli e semplici passi sotto la guida e la direzione del proprio sacerdote o padre spirituale, o aiutati da qualche anziana signora devota, il cui volto irradia la luce di Cristo, saremo in grado di entrare nel Regno di Dio, avendo acquisito l'umiltà e la gioia che non richiedono di essere stravaganti nelle espressioni di fede esteriori.
Con affetto in Cristo,
Egumeno Tryphon.
La rubrica in italiano, L'Offerta del mattino, nasce con la benedizione di p. Tryphon
Traduzione libera a cura di Milo (Giovanni) Felletti
Collaboratore — Sono nato nel 1993 a Bologna, città che mi ha visto crescere e dove tuttora risiedo. Nel 2018 ho iniziato a leggere il Nuovo Testamento e al termine di un percorso, durato 15 mesi, sono stato battezzato nella Chiesa ortodossa col nome di Giovanni. per hristos.it
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Fonte: abbottryphon.com/hollow-orthodoxy-8/
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