Un giorno il santo padre Antonio, mentre sedeva nel deserto, fu preso da sconforto1 e da fitta tenebra di pensieri. E diceva a Dio: «O Signore! Io voglio salvarmi, ma i pensieri me lo impediscono. Che posso fare nella mia afflizione?». Ora, sporgendosi un po', Antonio vede un altro come lui, che sta seduto e lavora, poi interrompe il lavoro, si alza in piedi e prega, poi di nuovo si mette seduto a intrecciare corde, e poi ancora si alza e prega. Era un angelo del Signore, mandato per correggere Antonio e dargli forza. E udì l'angelo che diceva: «Fa' così e sarai salvo». All'udire quelle parole, fu preso da grande gioia e coraggio: così fece e si salvò
Un giorno il santo padre Antonio, mentre sedeva nel deserto, fu preso da sconforto1 e da fitta tenebra di pensieri. E diceva a Dio: «O Signore! Io voglio salvarmi, ma i pensieri me lo impediscono. Che posso fare nella mia afflizione?». Ora, sporgendosi un po', Antonio vede un altro come lui, che sta seduto e lavora, poi interrompe il lavoro, si alza in piedi e prega, poi di nuovo si mette seduto a intrecciare corde, e poi ancora si alza e prega. Era un angelo del Signore, mandato per correggere Antonio e dargli forza. E udì l'angelo che diceva: «Fa' così e sarai salvo». All'udire quelle parole, fu preso da grande gioia e coraggio: così fece e si salvò
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Note
1 La traduzione più propria del termine greco akêdía sarebbe «accidia», ma si è preferito usare «sconforto», perché suggerisce a chiunque un'immagine più nota. Accidia significa tristezza, tedio, negligenza, svogliatezza e simili. Certamente non è tentazione esclusiva dei monaci, ma assale in modo speciale la gente che pratica una vita monotona e solitaria.
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Fonte: L. Mortari, Vita e detti dei Padri del deserto, Città Nuova, ed. 2012