ratelli, come vi potrei giovare se venissi a voi parlando in lingue, ma senza la rivelazione o la scienza o la profezia o la dottrina? Se le cose inanimate che emettono suoni - un flauto, una cetra - non danno distinzione ai suoni, come si riconoscerà il suono del flauto e quello della cetra? E se la tromba emette un suono incerto, chi si preparerà alla guerra? Così anche voi, se con la lingua non fate un discorso chiaro, come si potrà comprendere ciò che dite? Parlerete al vento! Nel mondo vi sono tante varietà di suoni, e niente è senza voce: ma se io non conosco il valore del suono, sono come un barbaro per colui che mi parla, e chi mi parla è un barbaro per me. Quindi anche voi, poiché aspirate ai doni spirituali, cercate di averne in abbondanza per l'edificazione della Chiesa. Chi parla in lingue, preghi che qualcuno interpreti. Quando, infatti, prego in lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto. Che fare dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito ma salmeggerò anche con l'intelligenza. Che se tu benedici soltanto con lo spirito, colui che assiste come semplice uditore come potrebbe dire Amin! alla tua Azione di grazie, dal momento che non capisce quello che dici? Tu puoi fare bene l'Azione di grazie, ma l'altro non viene edificato. Grazie a Dio, io parlo in lingue molto più di tutti voi; ma in chiesa preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole in lingue.
n quei giorni gli apostoli tornarono a Gerusalemme dal Monte detto Uliveto, che é vicino Gerusalemme quanto il cammino del sabato. Quando entrarono, salirono al piano superiore dove stavano Pietro e Giovanni e Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelota e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera con alcune donne e Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui. In quei giorni Pietro, levatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone radunate nello stesso luogo era di circa centoventi), disse: "Uomini, fratelli, era necessario che si adempisse lo scritto, predetto dallo Spirito Santo per bocca di David, riguardo a Giuda che si fece guida di quelli che catturarono Gesù. Egli era stato annoverato tra noi e ricevette la sorte di questo ministero. Occorre dunque che, tra coloro che sono venuti con noi per tutto il tempo in cui il Signore Gesù entrò e uscì tra noi, cominciando dall'immersione di Giovanni fino al giorno in cui di tra noi fu sollevato al cielo, uno di questi divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione". Ne stabilirono due: Giuseppe, detto Varsavvà, soprannominato Giusto, e Mattia. E pregarono dicendo: "Tu, Signore che conosci i cuori di tutti, mostra chi hai scelto tra questi due; uno che in questo ministero e apostolato prenda il posto da cui Giuda prevaricò per andare nel luogo suo". Gettarono le sorti per loro e la sorte cadde su Mattia, che per consenso unanime fu annoverato tra gli undici apostoli. [Apostolo]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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