Il terzo tipo di conoscenza è quello della perfezione. Per mezzo di essa uno può affinarsi, conquistare tutto ciò che è spirituale e giungere alla somiglianza, mentre è ancora in vita, delle potenze invisibili che compiono il loro servizio, non per mezzo delle azioni esterne, ma tramite la vigilanza della mente. Quando la conoscenza si innalza al di sopra delle cose terrene e delle preoccupazioni esteriori, quando comincia ad esperimentare pensieri appartenenti all'interiorità, quando è attirata verso l'alto e segue la fede nella sua sollecitudine per la vita futura, nel suo desiderio di ciò che ci è promesso e nella ricerca intensa dei misteri nascosti, allora assorbita, tramutata e rigenerata dalla fede, diviene soltanto spirito. Allora può volare verso i regni dell'incorporeo e raggiungere gli abissi dei mare inviolato, che svelano il meraviglioso operare divino nella natura delle creature incorporee e corporee; scoprire i misteri accessibili ad una mente semplice e pura. Allora gli intimi sensi si destano all'attività spirituale secondo l'ordine che regna nella vita immortale e incorruttibile; si compie così ciò che potremmo designare come resurrezione dello spirito, pegno della finale resurrezione. Queste sono le tre possibili forme della conoscenza. Dall'uso della ragione fino al giorno della morte, la conoscenza dell'uomo si polarizza in una di queste tre forme. Il colmo di tutti gli errori e dell'empietà, la perfezione della bontà e la penetrazione di tutte le profondità dei misteri dello spirito, sono il risultato della stessa capacità conoscitiva stimolata da uno di questi centri. In essa capacità, sono contenuti tutti i moti della mente, sia che ascenda o discenda, nel bene, nel male o in qualcosa posto tra i due. Questi gradi della conoscenza sono chiamati dai padri: naturale, contro natura, soprannaturale. Essi costituiscono le tre direzioni lungo le quali l'anima razionale compie il suo cammino verso l'alto o verso il basso; cioè, come già dicemmo, quando l'uomo opera giustamente conforme alla sua natura, oppure quando mediante il ricordo è rapito verso l'alto, al di sopra della sua natura, nella contemplazione di Dio, o quando va al di fuori con il gregge dei porci, dopo aver dissipato le ricchezze del giusto discernimento, per vivere da schiavo con una moltitudine di demoni
Il terzo tipo di conoscenza è quello della perfezione. Per mezzo di essa uno può affinarsi, conquistare tutto ciò che è spirituale e giungere alla somiglianza, mentre è ancora in vita, delle potenze invisibili che compiono il loro servizio, non per mezzo delle azioni esterne, ma tramite la vigilanza della mente. Quando la conoscenza si innalza al di sopra delle cose terrene e delle preoccupazioni esteriori, quando comincia ad esperimentare pensieri appartenenti all'interiorità, quando è attirata verso l'alto e segue la fede nella sua sollecitudine per la vita futura, nel suo desiderio di ciò che ci è promesso e nella ricerca intensa dei misteri nascosti, allora assorbita, tramutata e rigenerata dalla fede, diviene soltanto spirito. Allora può volare verso i regni dell'incorporeo e raggiungere gli abissi dei mare inviolato, che svelano il meraviglioso operare divino nella natura delle creature incorporee e corporee; scoprire i misteri accessibili ad una mente semplice e pura. Allora gli intimi sensi si destano all'attività spirituale secondo l'ordine che regna nella vita immortale e incorruttibile; si compie così ciò che potremmo designare come resurrezione dello spirito, pegno della finale resurrezione. Queste sono le tre possibili forme della conoscenza. Dall'uso della ragione fino al giorno della morte, la conoscenza dell'uomo si polarizza in una di queste tre forme. Il colmo di tutti gli errori e dell'empietà, la perfezione della bontà e la penetrazione di tutte le profondità dei misteri dello spirito, sono il risultato della stessa capacità conoscitiva stimolata da uno di questi centri. In essa capacità, sono contenuti tutti i moti della mente, sia che ascenda o discenda, nel bene, nel male o in qualcosa posto tra i due. Questi gradi della conoscenza sono chiamati dai padri: naturale, contro natura, soprannaturale. Essi costituiscono le tre direzioni lungo le quali l'anima razionale compie il suo cammino verso l'alto o verso il basso; cioè, come già dicemmo, quando l'uomo opera giustamente conforme alla sua natura, oppure quando mediante il ricordo è rapito verso l'alto, al di sopra della sua natura, nella contemplazione di Dio, o quando va al di fuori con il gregge dei porci, dopo aver dissipato le ricchezze del giusto discernimento, per vivere da schiavo con una moltitudine di demoni