Il nostro viaggio quaresimale sequestrato nel cuore del deserto – Sequestrato nel mio monastero, con le porte sbarrate a tutti i pellegrini, mi è stata donata l'opportunità di concentrarmi sul pentimento e sulla mia vita interiore. Questo potrebbe essere il peggiore dei tempi, ma ha il potenziale per essere il migliore.
Questo periodo del Grande digiuno quaresimale, in particolar modo in un momento in cui la maggior parte degli Americani sono confinati nelle loro case, a causa della pandemia, è il momento perfetto per affrontare le nostre abitudini peccaminose e le nostre debolezze; ovvero gli spiriti dell'impazienza, della depressione e così via, perché abbiamo ricevuto in dono molto più tempo da poter dedicare alla preghiera privata.
Piuttosto che concentrarci sulla pandemia che è alle porte, rivolgiamo i nostri cuori verso le cose di Dio. Attraverso la lettura spirituale, e con l'edificazione della tradizione ecclesiastica della 'Chiesa Domestica', possiamo trasformare questa situazione in un momento contemplativo che la maggior parte di noi non ha mai potuto sperimentare, ma che l'anima desidera ardentemente.
Per quanto tragico sia questo periodo di pandemia per la nostra nazione e per il nostro mondo, può esserci un risvolto positivo, se solo lasciamo che i nostri cuori siano aperti alle possibilità. Molti preti mi hanno riferito che questo è stato il viaggio quaresimale più colmo di grazia che abbiano mai sperimentato.
Quanto a me, essendo in quella fascia di età particolarmente pericolosa – ho settantaquattro anni e ho una malattia cardiaca –, è un momento per guardare nel profondo della mia anima e cercare il Signore come mai avevo fatto prima. Sequestrato nel mio monastero, con le porte sbarrate a tutti i pellegrini, mi è stata donata l'opportunità di concentrarmi sul pentimento e sulla mia vita interiore. Questo potrebbe essere il peggiore dei tempi, ma ha il potenziale per essere il migliore.
Nel Salmo 39, versi 13 e 14, leggiamo: «Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, perché presso di te io sono forestiero, ospite come tutti i miei padri. Distogli da me il tuo sguardo: che io possa respirare, prima che me ne vada e di me non resti più nulla.»
Con affetto in Cristo,
Egumeno Tryphon
La rubrica in italiano, L'Offerta del mattino, nasce con la benedizione di p. Tryphon
Traduzione libera a cura di Milo (Giovanni) Felletti
Collaboratore — Sono nato nel 1993 a Bologna, città che mi ha visto crescere e dove tuttora risiedo. Nel 2018 ho iniziato a leggere il Nuovo Testamento e al termine di un percorso, durato 15 mesi, sono stato battezzato nella Chiesa ortodossa col nome di Giovanni. per hristos.it
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Fonte: blogs.ancientfaith.com/morningoffering/2020/03/sequestered/?fbclid=IwAR3kp3t3cX073d-jDDlpyJNIYy6tG-bFaEZH9KopjYfPxosnmf8FOZOL_CM
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