L'entrata trionfale di Cristo a Gerusalemme – Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina. [...] Cavalcare un asino è di per sé un segno del carattere regale di Cristo.
Gesù entrò nella città santa di Gerusalemme, mentre le folle lo acclamavano come loro re. Gesù non zittì le persone, e non disse loro di non essere il loro re, tuttavia questo re venne su un asino. Non fu accompagnato da una corte imperiale, né era circondato da un esercito a dimostrazione del suo potere.
«Esulta grandemente figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d'asina.» (Zaccaria 9,9).
Come segno della sua regalità, Gesù imitò Abramo, il quale cavalcò un asino quando prese Isacco per sacrificarlo sulla montagna. Imitò Mosè che era solito cavalcare un asino. Imitò Davide che cavalcava anch'esso un asino, così come fece Salomone a dimostrazione che era il successore di Davide.
Cavalcare un asino è di per sé un segno del carattere regale di Cristo. Eppure Egli è ricevuto da persone semplici, che vedono in lui qualcosa di più di un re. In Gesù percepiscono quel senso della fede che dice: ecco il Salvatore, perché non entra nella Città Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, ma entra per essere flagellato, insultato e maltrattato, come predisse il profeta Isaia.
Egli entra per ricevere una corona di spine, un bastone, una veste di porpora; la sua regalità diventa oggetto di derisione. Egli entra per salire al Calvario, portando in spalla il suo fardello di legno.
Con affetto in Cristo,
Egumeno Tryphon.
Commenti offerti da CComment