L'opposto della rabbia non è la tolleranza – La permissività non è richiesta quando si ha a che fare con un violento. L'opposto della rabbia non è il permettere al male di continuare e lasciare che l'aggressore rimanga costantemente in uno stato di peccato. Dobbiamo rispondere, ma senza rabbia.
Nel mio saggio sulla rabbia, ho suggerito che il modo migliore di rispondere alla rabbia di un'altra persona, non sia voltargli le spalle, ma avvicinarsi ad essa con gentilezza. Questo argomento è molto importante, per cui ora vorrei approfondirlo.
Ci sono momenti in cui è necessario prendere le distanze da qualcuno che è rabbioso. Non c'è alcun valido motivo per cui avvicinarsi a qualcuno, nel modo più assoluto, se tale persona è violenta. La moglie di un molestatore che resta in una situazione di pericolo, nel tentativo di donare amore, mentre subisce abusi, potrebbe macchiarsi di una forma di suicidio. Troppe donne, per paura, motivi economici o per il bene dei bambini, rimangono in relazioni violente. Questa è chiaramente una situazione dove non è richiesto alla vittima di continuare a vivere col suo aguzzino, nemmeno per carità cristiana, perché fare ciò potrebbe rivelarsi pericoloso. Allo stesso modo, se tu offri solamente amore all'aggressore, nel desiderio di aiutarlo, ma non lo riprendi a causa del suo comportamento, potresti essere colpevole di aver dato man forte a tale atteggiamento.
Una volta mi sono fermato in auto vicino ad un marciapiede, e ho visto un uomo picchiare una donna. Sarebbe stato impensabile per me tirare dritto, sapendo che questa donna era in pericolo. Dopo aver chiamato il 911, mi sono messo tra l'uomo e la donna, intimando all'uomo di fare marcia indietro (cosa che non consiglio di imitare). Fortunatamente per me, forse a causa del mio abbigliamento e della mia statura, sono riuscito a farlo indietreggiare, finché non è arrivata la polizia. Il mio scopo nel raccontare questa storia, è che ci sono momenti in cui la giustizia deve regnare e dobbiamo offrire assistenza a qualcuno che sta subendo un abuso.
Rimanere in una relazione violenta può essere distruttivo per la nostra vita spirituale, oltre ad essere potenzialmente pericoloso. Dobbiamo essere saggi come serpenti, ma docili come agnelli, rispondendo in modo calmo all'ira di un altro. Equilibrio è la parola chiave.
La vendetta e il contrattacco non devono essere la nostra risposta, poiché non si considera che anche l'aggressore è in pericolo, infatti esso è chiamato al pentimento. Nel nostro tentativo di offrire amore e bontà alla persona che sta sfogando la sua rabbia su di noi, potremmo inavvertitamente ritardare il giorno del suo pentimento. La persona che lotta con la rabbia non ha bisogno che tu gli faccia da complice, e le relazioni di co-dipendenza possono rivelarsi spiritualmente distruttive per entrambe le parti. Finché la nostra risposta alla rabbia di qualcuno è essa stessa priva di rabbia, siamo agendo bene.
La permissività non è richiesta quando si ha a che fare con un violento. L'opposto della rabbia non è il permettere al male di continuare e lasciare che l'aggressore rimanga costantemente in uno stato di peccato. Dobbiamo rispondere, ma senza rabbia. Dobbiamo coltivare un forte senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e il desiderio di opporci al male; non per passione, ma per rettitudine.
Inoltre, è per me importante affermare con chiarezza che, se la rabbia è spesso accompagnata da episodi di violenza, la gravità del reato senza dubbio non richiede che l'abusato continui a vivere nella morsa del suo aggressore. Questa è una situazione in cui la vittima deve rimuovere se stessa e i propri figli dal pericolo dato dalla convivenza con una persona del genere.
Nostro Signore scacciò i cambiavalute dal Tempio con una giusta rabbia. Allo stesso modo, tu hai il diritto di difendere te stesso, i tuoi figli e la tua casa da coloro che tentano di derubarti, o coloro che ti insultano o che tradiscono la tua amicizia. A queste persone non serve che tu gli permetta di rimanere nella tua vita, se il loro abuso minaccia la tua tranquillità e la sicurezza di coloro che dipendono da te.
Con affetto in Cristo,
Egumeno Tryphon
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Fonte: blogs.ancientfaith.com/morningoffering/2020/09/anger-6/?fbclid=IwAR0SIZGEyrzZv0sL5bpVP3LpYjxuRgdjxW8YzBt1U1en8-0B_breiMNTAQg
La rubrica in italiano, L'Offerta del mattino, nasce con la benedizione di p. Tryphon
Traduzione libera a cura di Milo (Giovanni) FellettiCollaboratore — Sono nato nel 1993 a Bologna, città che mi ha visto crescere e dove tuttora risiedo. Nel 2018 ho iniziato a leggere il Nuovo Testamento e al termine di un percorso, durato 15 mesi, sono stato battezzato nella Chiesa ortodossa col nome di Giovanni. per hristos.it
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