n quel tempo Gesù pieno di Spirito Santo ritornò dal Giordano e nello Spirito era condotto nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni ed essendosi compiuti ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, comanda a questa pietra che diventi pane". Gesù gli rispose: "E' scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". Lo condusse in alto e gli mostrò tutti i regni della terra in un solo attimo di tempo, e gli disse: "Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la darò a chi voglio. Se tu dunque adori davanti a me, sarà tutta per te". Gesù gli rispose: "Va' via, lontano da me, Satana! E' scritto: Adorerai il Signore Dio tuo, a lui solo renderai culto". Lo condusse allora a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio. E gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù da qui, poiché sta scritto: Comanderà ai suoi angeli per te, perché ti proteggano in tutte le tue vie. E ancora: Ti sosterranno con le mani perché il tuo piede non inciampi nella pietra". Gesù rispose e gli disse: "E' stato detto: Non tenterai il Signore tuo Dio". Dopo aver esaurito tutte le prove, il diavolo si allontanò da lui fino al tempo stabilito. Gesù ritornò in Galilea nella potenza dello Spirito. La sua fama si diffuse in tutta la regione intorno. Insegnava nelle loro sinagoghe, glorificato da tutti.
l tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Avìa che aveva per moglie una dalle figlie di Aronne, chiamata Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e camminavano irreprensibili in tutti i comandamenti e precetti del Signore. Non avevano un figlio, perché Elisabetta era sterile ed entrambi avanti nei loro anni. Avvenne che mentre compiva davanti a Dio le funzioni sacerdotali nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdote gli toccò in sorte di offrire l'incenso, entrando nel tempio del Signore. Tutta la moltitudine del popolo pregava fuori, nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore che stava a destra dell'altare dell'incenso. Zaccaria fu sconvolto, vedendolo, e la paura fu su di lui. Allora gli disse l'angelo: "Non aver paura, Zaccaria, perché è stato esaudita la preghiera tua e di tua moglie: Elisabetta ti partorirà un figlio e chiamerai il suo nome Giovanni. Egli sarà gioia ed esultanza per te, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Egli infatti sarà grande davanti al Signore e non berrà vino o sìkera ma sarà pieno di Spirito Santo sin dal ventre di sua madre. Convertirà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Egli andrà innanzi a Lui con lo spirito e la potenza di Elia, per far tornare i cuori dei padri sui figli e i disobbedienti alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto". Zaccaria disse all'angelo: "Da cosa conoscerò questo? Infatti io sono anziano e mia moglie è avanti nei suoi anni". L'angelo rispose e gli disse: "Io sono Gabriele che sta davanti a Dio, e sono stato inviato per dirti ed evangelizzarti queste cose. Ecco: sarai muto e incapace di parlare fino al giorno in cui avverranno queste cose, perché non hai creduto alle mie parole, che a loro tempo si adempiranno". Il popolo era in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo attardarsi nel tempo. Quando uscì non poteva parlare loro e riconobbero che nel tempio aveva visto una visione; egli faceva loro cenni e rimaneva muto. E avvenne che appena si compirono i giorni del suo servizio sacerdotale, se ne tornò a casa e dopo questi giorni Elisabetta sua moglie concepì ma si tenne nascosta cinque mesi dicendo: "Così ha fatto per me il Signore nei giorni in cui ha guardato dall'alto per togliere la mia vergogna tra gli uomini". [Precursore]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.