ratelli, siano rese grazie a Dio che ha dato la medesima sollecitudine per voi nel cuore di Tito! Egli ha accolto l’invito e, pieno di zelo, è partito spontaneamente per venire da voi. Abbiamo mandato con lui il fratello che ha lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo; inoltre egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno di viaggio in questa grazia che noi realizziamo per la gloria del Signore, e per l’impulso del nostro cuore. Vogliamo evitare che qualcuno ci biasimi per la grossa somma che noi amministriamo. Ci preoccupiamo, infatti, del bene non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. Con loro abbiamo inviato nostro fratello di cui abbiamo più volto sperimentato lo zelo in molte circostanze, ed è ora più zelante che mai per la gran fiducia che ha in voi. Tito è mio compagno e vostro collaboratore; i nostri fratelli sono apostoli delle Chiese: gloria a Cristo! Date dunque loro la prova del vostro affetto e del nostro vanto per voi davanti alla Chiese. Riguardo poi a quel servizio in favore dei santi, è superfluo che ve ne scriva. Conosco la vostra disposizione e ne faccio vanto con i Macèdoni, dicendo che l’Achaia è pronta fin dallo scorso anno, e molti sono stati stimolati dal vostro zelo. Ho mandato i fratelli perché il nostro vanto per voi al riguardo non abbia a dimostrarsi vano, ma siate realmente pronti, come andavo dicendo: né avvenga che, venendo con me dei Macèdoni e trovandovi impreparati, noi dobbiamo arrossire, per non dire voi, di questa fiducia. Ho quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a precedermi da voi, per organizzare la vostra benedetta donazione già promessa, affinché sia pronta come benedizione e non come estorsione.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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