ratelli, prendete a esempio di pazienza e sopportazione i profeti che parlarono nel nome del Signore. Noi proclamiamo beati quanti hanno perseverato: avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la fine riservatagli dal Signore, poiché il Signore è ricco di compassione e misericordioso. Ma soprattutto, fratelli miei, non giurate: né per il cielo né per la terra né con qualunque altra forma di giuramento, ma il vostro Sì, sì, e il vostro No, no, per non cadere nell’ipocrisia. Chi tra voi è afflitto, preghi; chi è allegro, canti salmi. Chi tra voi è malato, chiami i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore. La preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo solleverà; e se avrà commesso dei peccati, gli saranno rimessi. Confessate dunque i peccati a vicenda e pregate gli uni per gli altri, perché veniate guariti. Può molto, la preghiera del giusto: agisce. Elia, per natura era uomo come noi: con la preghiera pregò che non piovesse e non piovve in terra per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. Fratelli miei, se uno di voi ha deviato dalla verità e un altro lo riconduce indietro, sappia che chi ha fatto recedere un peccatore dalla sua strada sbagliata, salverà l’anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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