Perché ecco, il Signore esce dalla sua dimora per punire le offese fatte a lui dagli abitanti della terra; la terra ributterà fuori il sangue assorbito e più non coprirà i suoi cadaveri. In quel giorno il Signore punirà con la spada dura, grande e forte, il Leviatàn serpente guizzante, il Leviatàn serpente tortuoso e ucciderà il drago che sta nel mare. In quel giorno si dirà: «La vigna deliziosa: cantate di lei!». Io, il Signore, ne sono il guardiano, a ogni istante la irrigo; per timore che venga danneggiata, io ne ho cura notte e giorno. Io non sono in collera. Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra, li brucerei tutti insieme. O, meglio, si stringa alla mia protezione, faccia la pace con me, con me faccia la pace! Nei giorni futuri Giacobbe metterà radici, Israele fiorirà e germoglierà, riempirà il mondo di frutti. Il Signore lo ha forse percosso come i suoi percussori? O lo ha ucciso come uccise i suoi uccisori? Lo ha punito cacciandolo via, respingendolo, lo ha rimosso con soffio impetuoso come quando tira il vento d'oriente! Proprio così sarà espiata l'iniquità di Giacobbe e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato: mentre egli ridurrà tutte le pietre dell'altare come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce, non erigeranno più pali sacri né altari per l'incenso. [Ora sesta]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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