Il padre Mios raccontò di un padre di Scete, che proveniva da una famiglia di schiavi. E divenne pieno di discernimento. Ogni anno si recava ad Alessandria per portare ai padroni il suo salario. Essi gli venivano incontro e gli si gettavano ai piedi. L'anziano versava dell'acqua in un catino e la portava per lavare i piedi dei suoi padroni. Ma essi gli dicevano: «No, padre, non imporci questo!». Ma egli diceva loro: «Io mi dichiaro vostro servo, e un servo pieno di gratitudine, perché mi avete lasciato libero di servire Dio; io voglio lavarvi, e voi accettate questo mio salario». Ma essi discutevano non volendo accettare. Diceva quindi loro: «Se non volete accettare, rimarrò qui come vostro schiavo». Essi allora con venerazione gli lasciavano fare quel che desiderava. Lo congedavano quindi con grande onore e gli davano molti beni perché facesse elemosine per loro; e per questo divenne rinomato e amato a Scete
Il padre Mios raccontò di un padre di Scete, che proveniva da una famiglia di schiavi. E divenne pieno di discernimento. Ogni anno si recava ad Alessandria per portare ai padroni il suo salario. Essi gli venivano incontro e gli si gettavano ai piedi. L'anziano versava dell'acqua in un catino e la portava per lavare i piedi dei suoi padroni. Ma essi gli dicevano: «No, padre, non imporci questo!». Ma egli diceva loro: «Io mi dichiaro vostro servo, e un servo pieno di gratitudine, perché mi avete lasciato libero di servire Dio; io voglio lavarvi, e voi accettate questo mio salario». Ma essi discutevano non volendo accettare. Diceva quindi loro: «Se non volete accettare, rimarrò qui come vostro schiavo». Essi allora con venerazione gli lasciavano fare quel che desiderava. Lo congedavano quindi con grande onore e gli davano molti beni perché facesse elemosine per loro; e per questo divenne rinomato e amato a Scete