Per questa ragione i santi Padri non consigliano di dire sempre la preghiera per intero, ma alcuni insegnano di ripeter la completa invocazione, altri di dirne la prima metà, altri la seconda, a seconda delle forze e dello stato di colui che prega. Il divino Crisostomo ci esorta a ripetere l'intera formula: "Vi scongiuro, fratelli, a non abbandonar mai e a non trascurare la regola della preghiera. Ricordo un Padre che diceva: Che monaco è mai chi trascura o abbandona la regola della preghiera? Mangiando o bevendo, in casa, o compiendo qualche lavoro, viaggiando o facendo qualunque altra cosa, un monaco instancabilmente dica l'invocazione: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me! L'evocazione del nome del Signore Nostro Gesù Cristo, lo renderà ardente nel combattimento contro il nemico. Con questa invocazione l'anima... potrà scoprire ciò che è ancora malvagio in sé stessa prima, poi vedrà quanto in lei c'è di buono. L'invocazione risveglierà il serpente, l'invocazione lo sottometterà. L'invocazione farà emergere il male che in noi ancora sussiste, l'invocazione lo distruggerà; risveglierà tutta l'energia del nemico nel cuore, l'invocazione gradualmente la vincerà e la sradicherà. Il nome del Signore nostro Gesù Cristo, discendendo nelle profondità del cuore, dominerà il serpente che insidia i pascoli del cuore, e condurrà l'anima alla salvezza e alla vita. Dimora costantemente nel nome del Signore Gesù Cristo, così che il cuore divori il Signore e il Signore il cuore, e i due divengano una sola realtà vivente. Questa opera non si porta a termine in uno o due giorni, domanda molti anni e tempi non brevi. Lungo travaglio e tempo sono necessari per allontanare il nemico e per rendere abitabile il cuore a Cristo
Per questa ragione i santi Padri non consigliano di dire sempre la preghiera per intero, ma alcuni insegnano di ripeter la completa invocazione, altri di dirne la prima metà, altri la seconda, a seconda delle forze e dello stato di colui che prega. Il divino Crisostomo ci esorta a ripetere l'intera formula: "Vi scongiuro, fratelli, a non abbandonar mai e a non trascurare la regola della preghiera. Ricordo un Padre che diceva: Che monaco è mai chi trascura o abbandona la regola della preghiera? Mangiando o bevendo, in casa, o compiendo qualche lavoro, viaggiando o facendo qualunque altra cosa, un monaco instancabilmente dica l'invocazione: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me! L'evocazione del nome del Signore Nostro Gesù Cristo, lo renderà ardente nel combattimento contro il nemico. Con questa invocazione l'anima... potrà scoprire ciò che è ancora malvagio in sé stessa prima, poi vedrà quanto in lei c'è di buono. L'invocazione risveglierà il serpente, l'invocazione lo sottometterà. L'invocazione farà emergere il male che in noi ancora sussiste, l'invocazione lo distruggerà; risveglierà tutta l'energia del nemico nel cuore, l'invocazione gradualmente la vincerà e la sradicherà. Il nome del Signore nostro Gesù Cristo, discendendo nelle profondità del cuore, dominerà il serpente che insidia i pascoli del cuore, e condurrà l'anima alla salvezza e alla vita. Dimora costantemente nel nome del Signore Gesù Cristo, così che il cuore divori il Signore e il Signore il cuore, e i due divengano una sola realtà vivente. Questa opera non si porta a termine in uno o due giorni, domanda molti anni e tempi non brevi. Lungo travaglio e tempo sono necessari per allontanare il nemico e per rendere abitabile il cuore a Cristo