Quando l'unicità del pensiero diventa triplice, per l'unione alla divina Uni-Trinità, vengono chiuse le porte ad ogni possibile smarrimento, peccato ed errore; essendo ormai al di sopra delle forze carnali, del mondo e del principe di questo mondo. Fuori dei suoi agguati dimora raccolto in se stesso e in Dio, gustando quella gioia spirituale che sgorga dall'interno. Il pensiero diventa triplice, pur rimanendo nella sua unicità, quando ritorna in sé stesso e dal suo intimo ascende a Dio. Il pensiero discende in se stesso per mezzo dell'attenzione su di sé, ascende a Dio per mezzo della preghiera. Quando esso dimora in questo raccolto stato mentale e nell'ardente ricerca di Dio interiorizzando i suoi pensieri vagolanti con uno sforzo intenso di autocontrollo, si avvicina mentalmente a Dio, incontra l'inesprimibile, gusta la vita futura e conosce con apprensione spirituale quanto è buono il Signore come il Cantore dice nei salmi "Gustate e vedete quanto è buono il Signore". Non è forse cosa difficile il portare la mente al suo triplice stato, nel quale rimanendo una, contempla, è contemplata e ascende nella preghiera dimorare a lungo in questo stato dal quale scaturisce qualcosa di indescrivibile, è molto difficoltoso. L'impegno per l'acquisto di qualunque altra virtù, è in suo confronto agevole e facile. Per questo motivo molti, rifiutando la strettezza della virtù della preghiera, non ne arrivano ad acquistare la vastità del dono; a chi invece persiste è promesso il più grande intervento divino che li rende forti ad affrontare e sopportare quanto loro verrà richiesto, ad andare avanti con gioia che rende superabili le difficoltà dando alla nostra natura il potere angelico che dà il
potere di compiere ciò che è al di sopra della natura. Il profeta afferma: "Chi ha fiducia in Dio rinnova la sua forza, stendono le ali come l'aquila, corrono e non si affaticano, camminano e non si stancano"
Quando l'unicità del pensiero diventa triplice, per l'unione alla divina Uni-Trinità, vengono chiuse le porte ad ogni possibile smarrimento, peccato ed errore; essendo ormai al di sopra delle forze carnali, del mondo e del principe di questo mondo. Fuori dei suoi agguati dimora raccolto in se stesso e in Dio, gustando quella gioia spirituale che sgorga dall'interno. Il pensiero diventa triplice, pur rimanendo nella sua unicità, quando ritorna in sé stesso e dal suo intimo ascende a Dio. Il pensiero discende in se stesso per mezzo dell'attenzione su di sé, ascende a Dio per mezzo della preghiera. Quando esso dimora in questo raccolto stato mentale e nell'ardente ricerca di Dio interiorizzando i suoi pensieri vagolanti con uno sforzo intenso di autocontrollo, si avvicina mentalmente a Dio, incontra l'inesprimibile, gusta la vita futura e conosce con apprensione spirituale quanto è buono il Signore come il Cantore dice nei salmi "Gustate e vedete quanto è buono il Signore". Non è forse cosa difficile il portare la mente al suo triplice stato, nel quale rimanendo una, contempla, è contemplata e ascende nella preghiera dimorare a lungo in questo stato dal quale scaturisce qualcosa di indescrivibile, è molto difficoltoso. L'impegno per l'acquisto di qualunque altra virtù, è in suo confronto agevole e facile. Per questo motivo molti, rifiutando la strettezza della virtù della preghiera, non ne arrivano ad acquistare la vastità del dono; a chi invece persiste è promesso il più grande intervento divino che li rende forti ad affrontare e sopportare quanto loro verrà richiesto, ad andare avanti con gioia che rende superabili le difficoltà dando alla nostra natura il potere angelico che dà il
potere di compiere ciò che è al di sopra della natura. Il profeta afferma: "Chi ha fiducia in Dio rinnova la sua forza, stendono le ali come l'aquila, corrono e non si affaticano, camminano e non si stancano"