Alcuni padri salirono un giorno dall'abate Giuseppe a Panefisi per chiedergli come accogliere i fratelli ospiti presso di loro: bisognava usare con loro condiscendenza e libertà? Ma, prima che gli rivolgessero la domanda, l'anziano disse al suo discepolo: «Cerca di capire quel che farò oggi e abbi pazienza». Quindi pose due cuscini per terra, uno alla sua destra, l'altro alla sinistra, e disse: «Sedete!». Entrò nella sua cella, vi indossò abiti da mendicante e, uscito, passò in mezzo a loro. Entrò quindi una seconda volta, uscì con i propri abiti e si sedette in mezzo a loro. I padri rimasero sorpresi di ciò che l'anziano aveva fatto. Disse loro: «Avete capito ciò che ho fatto?»1. Dicono: «Sì». Dice: «Ero forse diverso con quel misero vestito?». Dicono: «No». «Se dunque con entrambi io sono il medesimo, e non cambio con il primo né ho alcun danno dal secondo, dobbiamo fare altrettanto quando riceviamo i fratelli stranieri, come dice il santo Evangelo: Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio2; quando vengono in visita dei fratelli, riceviamoli con libertà; ma quando siamo soli abbiamo bisogno che rimanga con noi il lutto». I padri rimasero sorpresi delle sue parole, perché aveva detto loro ciò che avevano nel cuore prima che glielo chiedessero
Alcuni padri salirono un giorno dall'abate Giuseppe a Panefisi per chiedergli come accogliere i fratelli ospiti presso di loro: bisognava usare con loro condiscendenza e libertà? Ma, prima che gli rivolgessero la domanda, l'anziano disse al suo discepolo: «Cerca di capire quel che farò oggi e abbi pazienza». Quindi pose due cuscini per terra, uno alla sua destra, l'altro alla sinistra, e disse: «Sedete!». Entrò nella sua cella, vi indossò abiti da mendicante e, uscito, passò in mezzo a loro. Entrò quindi una seconda volta, uscì con i propri abiti e si sedette in mezzo a loro. I padri rimasero sorpresi di ciò che l'anziano aveva fatto. Disse loro: «Avete capito ciò che ho fatto?»1. Dicono: «Sì». Dice: «Ero forse diverso con quel misero vestito?». Dicono: «No». «Se dunque con entrambi io sono il medesimo, e non cambio con il primo né ho alcun danno dal secondo, dobbiamo fare altrettanto quando riceviamo i fratelli stranieri, come dice il santo Evangelo: Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio2; quando vengono in visita dei fratelli, riceviamoli con libertà; ma quando siamo soli abbiamo bisogno che rimanga con noi il lutto». I padri rimasero sorpresi delle sue parole, perché aveva detto loro ciò che avevano nel cuore prima che glielo chiedessero
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Note
1 Cf. Gv 13, 12.
2 Lc 20, 25