arissimi, il Signore sa liberare i pii dalla prova e conservare i cattivi fino al giorno del giudizio per punirli, specialmente coloro che camminano nella carne con bramosia di turpitudini e disprezzano la signoria di Dio. Audaci arroganti, bestemmiando non hanno paura delle Glorie, mentre gli angeli, a loro superiori in forza e potenza, non portano davanti al Signore alcun giudizio offensivo contro di loro. Costoro, invece, come bestie irragionevoli nate naturalmente per essere catturate ed eliminate, bestemmiano ciò che non conoscono e periranno nella loro corruzione, incassando ingiustizia come salario dell'ingiustizia. Ritengono delizia quella d'un giorno di piacere; macchiati e luridi, godono dei loro inganni facendo baldoria con voi. Hanno gli occhi pieni di passione per l'adultera, sono insaziabili di peccato, adescano le anime deboli, hanno il cuore esercitato all'avidità, sono figli di maledizione. Abbandonata la via retta, si sono sviati; hanno seguito la via di Valaàm di Vosòr che amò ingiusti guadagni e ricevette biasimo per la sua prevaricazione: un giumento muto, parlando con voce umana, impedì la follia del profeta. Costoro sono sorgenti senz'acqua, nubi sospinte dalla tempesta: loro è riservato il buio delle tenebre. Con parole tronfie e vuote adescano, sollecitando gli istinti lascivi della carne, coloro che di poco si sono separati da chi vive nell'errore. Promettono loro la libertà mentre sono, essi stessi, schiavi della corruzione: ciascuno infatti è schiavo di ciò che lo vince. Se infatti, dopo essere sfuggiti alle sozzure del mondo grazie alla conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo, vi s'impigliano di nuovo e sono vinti, la loro ultima situazione diventa peggiore della prima. Era meglio per loro non conoscere la via della giustizia che, avendola conosciuta, retrocedere dal comandamento santo loro dato. A loro è accaduto quanto dice il veritiero proverbio: Il cane è tornato sul suo vomito e la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango.
ratelli, a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene. A uno viene data, mediante lo Spirito, il linguaggio della sapienza; a un altro, invece, secondo lo stesso Spirito, il linguaggio della scienza; a uno la fede, nello stesso Spirito; a un altro carismi di guarigioni nell’identico Spirito; a uno il potere dei prodigi; a un altro la profezia; a un altro il discernimento degli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e identico Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole. [S. Gregorio il Teologo]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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