aro Timòteo, non accettare le vedove più giovani, poiché – appena le loro brame le abbiano distolte da Cristo – vogliono risposarsi, attirandosi un giudizio di condanna perché hanno violato la prima fede. Inoltre, non avendo nulla da fare, imparano a girare per le case; e non soltanto sono oziose, ma anche ciarliere e curiose, parlando di ciò che non conviene. Perciò voglio che le più giovani si sposino, abbiano figli, governino la casa e non diano agli avversari occasione di biasimo. Alcune si sono già fuorviate dietro a Satana. Se un fedele o una fedele ha con sé delle vedove, provveda loro e non sia gravata la Chiesa, affinché possa sovvenire alle vedove vere. I presbìteri che presiedono bene, siano stimati meritevoli di doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella parola e nella dottrina. Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia, e: L'operaio è degno della sua paga. Non accettare accuse contro un presbitero, se non su deposizione di due o tre testimoni. I peccatori riprendili davanti a tutti, affinché anche gli altri abbiano timore. Ti scongiuro al cospetto di Dio e di Cristo Gesù, e davanti agli angeli eletti, di osservare queste cose senza prevenzione, nulla facendo per favoritismo.