La festività odierna celebra la Dedicazione del Tempio della Resurrezione di Cristo a Gerusalemme, costruita dai santi imperatori Costantino il Grande ed Elena sua madre.
Dopo la volontaria passione e la morte in croce del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, il luogo sacro della sua passione fu a lungo calpestato dai pagani. Quando l'imperatore romano Tito conquistò Gerusalemme nel 70, rase al suolo la città e distrusse il Tempio di Salomone sul monte Moriah, non lasciando pietra su pietra, come anche il Salvatore aveva preannunciato (Matteo 13, 1-2).
Più tardi l'imperatore Adriano (117-138), zelante pagano, costruì sul luogo ove sorgeva la città di Gerusalemme già distrutta da Tito una nuova città chiamata Ælia Capitolina a lui (Ælius Hadrianus) dedicata. Fu quindi vietato chiamare la città col suo nome precedente.
Diede l'ordine di coprire il Santo Sepolcro del Signore con terra e pietre, e di innalzare in quel luogo un idolo. Sul Golgota, dove fu crocifisso il Salvatore, fece costruire un tempio pagano dedicato alla dea Venere nel 119. Dinanzi le statue si offrirono sacrifici ai demoni e si compirono riti pagani, accompagnati da atti lascivi.
A Betlemme, sul luogo ove nacque il Salvatore dalla Vergine Tutta-Pura, l'empio imperatore fece innalzare un idolo di Adone. Fece tutto questo intenzionalmente, in modo che la gente dimenticasse completamente Cristo il Salvatore, e non serbassero alcun ricordo dei luoghi in cui aveva vissuto, insegnato, sofferto ed era risorto nella gloria.
All'inizio del regno di san Costantino il Grande (306-337), il primo degli imperatori romani a riconoscere il culto cristiano, lui e la sua pia madre l'imperatrice Elena decisero di ricostruire la città di Gerusalemme. Essi inoltre programmarono di costruire una chiesa sul luogo della passione del Signore e della sua risurrezione, al fine di riconsacrare e purificare i luoghi legati alla memoria del Salvatore dalla contaminazione dei nefandi culti pagani.
L'imperatrice Elena si recò a Gerusalemme con una grande quantità di oro, e san Costantino il Grande, scrisse una lettera al Patriarca Macario I (313-323), chiedendogli di aiutarlo in ogni modo possibile nel suo compito di rinnovare i luoghi santi cristiani.
Dopo il suo arrivo a Gerusalemme, la santa imperatrice Elena distrusse tutti i templi degli idoli e riconsacrò i luoghi profanati dai pagani. Fu zelante nella sua ricerca della croce del Signore nostro Gesù Cristo, e ordinò lo scavo del luogo in cui sorgeva il tempio di Venere. Ivi scoprirono il Sepolcro del Signore ed il Golgota, e trovarono anche tre croci e alcuni chiodi.
Per determinare su quale delle tre croci il Salvatore era stato crocifisso, il patriarca Macario diede ordine di poggiare una persona morta, che veniva portata alla sepoltura, su ciascuna croce alla volta. Quando il morto fu accostato alla croce di Cristo, tornò subito in vita. Con la più grande gioia l'imperatrice Elena ed il patriarca Macario sollevarono la vivificante croce e la mostrarono a tutto il popolo astante.
La santa imperatrice presto iniziò la costruzione di una grande basilica, detta "Martyrion" (ove si venerava il santo legno della croce), che racchiudesse tra le sue mura il Golgota (triporticum), luogo della crocifissione del Salvatore, ed il Sepolcro del Signore (aediculum dell'anastasis), che si trovava a poca distanza. Il santo apostolo ed evangelista Giovanni aveva scritto a riguardo: "Ora, nel luogo dove fu crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Lì dunque deposero Gesù a causa del giorno di preparazione ebraico, perché quel sepolcro era vicino" (Giovanni 19, 41-42). La basilica, poi comunemente chiamata "Chiesa della Resurrezione", fu costruita in dieci anni, ma la santa imperatrice Elena non visse tanto da vedere il suo completamento. Recatasi a Roma, ove si trovava il figlio, vi si addormentò nel Signore nell'anno 327.
Dopo il suo arrivo a Gerusalemme, la santa imperatrice aveva fatto erigere chiese a Betlemme, sul Monte degli Ulivi, nel Getsemani e in molti altri luoghi legati alla vita del Salvatore e agli eventi nel Nuovo Testamento.
La costruzione della chiesa della Resurrezione fu completata nello stesso anno in cui fu celebrato il Concilio di Tiro, trentesimo anno del regno di san Costantino il Grande. Pertanto, durante l'assemblea del 13 settembre 335, la consacrazione del tempio fu particolarmente solenne. I gerarchi delle Chiese cristiane di molti paesi (Bythnia, Tracia, Cilicia, Cappadocia, Siria, Mesopotamia, Fenicia, Arabia, Palestina ed Egitto) parteciparono alla consacrazione della chiesa. I vescovi che presero parte al Concilio di Tiro, e molti altri, andarono alla consacrazione a Gerusalemme. In questo giorno tutta la città di Gerusalemme fu consacrata. I Padri della Chiesa, istituirono al 13 di settembre la commemorazione di questo evento straordinario.
In questo giorno è consentito l'uso di olio e vino.
Tropario della Dedicazione – Tono 4
Come hai mostrato dall'Alto lo splendore dei cieli, così hai mostrato sulla terra lo splendore della dimora della Tua Santa Gloria! Rendila salda per sempre, e accetta le suppliche che noi incessantemente Ti offriamo attraverso la Theotokos, o vita e resurrezione di tutti!
Tropario della Croce – Tono 2
La tua vivifica e splendente Croce che a noi indegni donasti, te la offriamo come supplica, o Signore. Salva i Re e la tua città, concedendo la pace per le preghiere della Madre di Dio, o unico che hai amore per l'uomo.
Kontakion – Tono 4
La Chiesa si è rivelata paradiso pieno di luce che illumina tutti i fedeli. Stando in essa gridiamo: "Rendi stabile questa casa, o Signore".
Tratto da "tradizione.oodegr.com/tradizione_index/commentilit/ssepolcro.htm"