Il governatore della regione volle un giorno conoscere il padre Poemen, e l'anziano non lo ricevette. Egli prese allora il figlio di una sua sorella, sotto pretesto che fosse un malfattore, e lo gettò in prigione dicendo: «Se l'anziano verrà e intercederà per lui, lo lascerò libero». La sorella venne a piangere presso la porta dell'anziano, ma egli non le diede risposta. Essa lo insultava dicendo: «O tu dalle viscere di bronzo, abbi pietà di me, perché è il mio unico figlio!». Ma egli le mando a dire: «Poemen non ha generato figli». A queste parole, essa se ne andò, e il governaore, saputolo, mandò a dire a Poemen: «Basta che tu dica una parola di comando, e io lo libererò». L'anziano ribatté: «Interrogalo secondo le leggi, e, se è degno di morte, che muoia; se no, fai come vuoi ». A queste parole, il governatore lo lasciò andare
Il governatore della regione volle un giorno conoscere il padre Poemen, e l'anziano non lo ricevette. Egli prese allora il figlio di una sua sorella, sotto pretesto che fosse un malfattore, e lo gettò in prigione dicendo: «Se l'anziano verrà e intercederà per lui, lo lascerò libero». La sorella venne a piangere presso la porta dell'anziano, ma egli non le diede risposta. Essa lo insultava dicendo: «O tu dalle viscere di bronzo, abbi pietà di me, perché è il mio unico figlio!». Ma egli le mando a dire: «Poemen non ha generato figli». A queste parole, essa se ne andò, e il governaore, saputolo, mandò a dire a Poemen: «Basta che tu dica una parola di comando, e io lo libererò». L'anziano ribatté: «Interrogalo secondo le leggi, e, se è degno di morte, che muoia; se no, fai come vuoi ». A queste parole, il governatore lo lasciò andare