[Dalla vita di San Teodosio, il cenobiarca (V-VI sec.)] San Teodosio fu a tal punto ferito dal soave dardo dell'amore e talmente incatenato dalle sue catene fino a consumare nelle sue azioni il più alto comandamento divino: "Tu amerai il Signore Dio tuo, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente". E questo poté fare
avendo teso tutte le potenze dell'anima nel solo desiderio del suo creatore, escludendo tutti gli altri oggetti passeggeri. Quando diceva parole di conforto ispirava fiducia rispettosa, quando pronunciava parole di ammonimento era pieno di dolcezza e di affabilità. Chi mai come lui poteva conversare con molti ed apparire totalmente dedito a loro, e al tempo stesso capace, come lui, di tener raccolti i sensi indirizzandoli nel suo intimo? Chi come lui poteva conservarsi gioiosamente calmo in mezzo al tumulto del mondo, come chi dimora nella solitudine? Chi fu più capace di lui nel rimanere sé stesso in mezzo alla folla e nel deserto? In tal maniera il nostro grande Teodosio, unificando i suoi sensi e facendoli dimorare nel suo intimo, divenne ferito dall'amore del Creatore.
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