... Chi potrà spiegare la dolcezza del miele a chi mai l'ha assaggiato? È molto difficile spiegare a chi mai l'ha sperimentata la divina dolcezza e la transustanziale sorgente della viva gioia che sgorgano dalla vera e pura preghiera del cuore... Questa spirituale dolcezza, questa transustanziale sorgente di vita È contemporaneamente un essenziale splendore e luce, una bellezza inimmaginabile, l'estremo desiderio dei desideri, la conoscenza di Dio e la misteriosa deificazione. Essa resta inesprimibile anche nelle espressioni che si possono tentare, irriconoscibile anche dopo averla conosciuta, incomprensibile anche dopo averne avuto una qualche comprensione. Dionigi il Grande così ne parla: “Preghiamo di entrare in quella tenebra più luminosa della luce e, attraverso la non visione e la non-conoscenza, di poter vedere e conoscere Lui che è oltre la visione e la conoscenza, di poter contemplare la sua invisibilità e la sua inconoscibilità. Questo è vedere e conoscere, cantare in modo transustanziale Colui che è transustanziale: negare in Lui ogni qualità creata”
... Chi potrà spiegare la dolcezza del miele a chi mai l'ha assaggiato? È molto difficile spiegare a chi mai l'ha sperimentata la divina dolcezza e la transustanziale sorgente della viva gioia che sgorgano dalla vera e pura preghiera del cuore... Questa spirituale dolcezza, questa transustanziale sorgente di vita È contemporaneamente un essenziale splendore e luce, una bellezza inimmaginabile, l'estremo desiderio dei desideri, la conoscenza di Dio e la misteriosa deificazione. Essa resta inesprimibile anche nelle espressioni che si possono tentare, irriconoscibile anche dopo averla conosciuta, incomprensibile anche dopo averne avuto una qualche comprensione. Dionigi il Grande così ne parla: “Preghiamo di entrare in quella tenebra più luminosa della luce e, attraverso la non visione e la non-conoscenza, di poter vedere e conoscere Lui che è oltre la visione e la conoscenza, di poter contemplare la sua invisibilità e la sua inconoscibilità. Questo è vedere e conoscere, cantare in modo transustanziale Colui che è transustanziale: negare in Lui ogni qualità creata”