Non pensiamo nulla del privare un altro essere umano della sua vita – Neghiamo l'umanità del nascituro e ignoriamo la realtà di una vita, avendo deciso che il bambino non è una persona reale fino al momento della nascita. Gettiamo via ciò che Dio ha creato attraverso il dono della nostra sessualità.
Viviamo in un periodo storico in cui, come mai prima, la causa dei diritti umani è stata portata in primo piano. Sosteniamo la causa dell'uguaglianza giuridica per le minoranze e continuiamo la lotta per la parità dei diritti e un'equa retribuzione per le donne, ma ignoriamo i diritti dei più vulnerabili tra noi: i non nati. Preferiremmo uccidere il bambino che sta nel grembo materno, piuttosto che privarci di uno stile di vita che il neonato ostacolerebbe. La gratificazione sessuale ha la precedenza sul diritto alla vita del bambino indesiderato, il quale è il risultato della nostra lussuria incontrollata.
Neghiamo l'umanità del nascituro e ignoriamo la realtà di una vita, avendo deciso che il bambino non è una persona reale fino al momento della nascita. Gettiamo via ciò che Dio ha creato attraverso il dono della nostra sessualità, preferendo la gratificazione sessuale alla castità. L'idea di conservarsi per il letto matrimoniale è diventata obsoleta come un grammofono.
Giustifichiamo l'infanticidio, ovvero l'aborto, ma al tempo stesso il nostro sistema legale può ritenere un uomo colpevole di omicidio, se il suo attacco a una donna incinta porta alla morte del suo bambino non ancora nato. Non pensiamo nulla del privare un altro essere umano della sua vita, mentre perseguiamo una vita di piacere sfrenato per noi stessi.
San Basilio il Grande disse: “La donna che distrugge di proposito il suo bambino non ancora nato è colpevole di omicidio. La cavillosità della differenza tra formato e non formato non ha alcuna rilevanza per noi.”
Se vogliamo essere amici di Dio, dobbiamo osservare le leggi di Dio. Un bambino non ancora nato ha già ricevuto il dono della vita, anche se in circostanze che sono il risultato del nostro peccato. Che il bambino perda la sua vita per il comfort di genitori egoisti, è inconcepibile. Il peccato del rapporto sessuale fuori dal letto matrimoniale è aggravato diecimila volte dal peccato dell'aborto. La donna che abortirà suo figlio per evitare la povertà, avrà invece posto in uno stato di povertà assoluta la sua stessa anima.
In un'epoca in cui molti mettono in dubbio la moralità delle esecuzioni di criminali per mano dello stato, o se la guerra possa essere giustificabile, è al di là di ogni immaginazione che si possa pensare di avere il diritto di uccidere un nascituro.
Dobbiamo chiederci, come fece San Giovanni Crisostomo: “Perché semini dove il campo è desideroso di distruggere il frutto!? Dove vi sono farmaci per la sterilità e dove c'è l'omicidio prima della nascita!? Non lasci nemmeno che una meretrice rimanga solo tale, ma la rendi anche un'assassina. In effetti, è qualcosa di peggio dell'omicidio e non so come chiamarlo; poiché non uccide ciò che è formato, ma ne impedisce la formazione. E poi? Condannate i doni di Dio e combattete contro le Sue leggi? Cercate una maledizione come se fosse una benedizione? Create l'anticamera del massacro? Insegnate alle donne, che vi sono state date per la procreazione della prole, a perpetuare l'uccisione?”
Prendiamo quindi una posizione ferma per i diritti di tutte le persone, specialmente per i più vulnerabili ed indifesi tra tutti: i bambini non nati. Il Sesto Comandamento ci dice che non dobbiamo uccidere, e non fa distinzione tra l'uccisione di un'altra persona, l'uccisione di se stessi (suicidio) o l'uccisione del nascituro.
La Chiesa ha confessato fin dall'inizio che ogni vita è creata da Dio, e che la vita umana è il dono supremo del Creatore. La vita umana non è data incondizionatamente, ma è data a condizione che ci impegneremo a preservarla. La testimonianza che Dio rispetta la vita sopra ogni cosa si trova nelle parole del Vangelo:
"Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna " (Giovanni 3,16).
Per quanto la perfezione di Dio sia al di là della nostra comprensione, per la Sua grazia e la Sua misericordia siamo chiamati alla theosis – il processo in cui diveniamo simili a Dio. La theosis (deificazione) inizia dal momento del nostro concepimento e continua fino all'ora stessa della nostra morte. Nessuno ha il diritto di interferire con questo processo, che è avviato da Dio con la nostra creazione.
In quest'epoca in cui le strade della nazione sono piene di manifestanti che chiedono pari diritti per tutti, non possiamo ignorare i diritti dei nascituri. Se vogliamo lavorare per la piena uguaglianza dei nostri fratelli e sorelle di colore, dobbiamo anche sostenere i politici i quali sappiamo che difenderanno i diritti dei bambini non nati.
Come Cristiani, abbiamo il dovere di adoperarci per i diritti di tutti i cittadini di questo paese, non solo quelli di una razza o colore differenti. I nostri bambini non-nati non sono semplicemente rifiuti medici da smaltire nella spazzatura. Vogliamo stare davanti a Dio nel Giorno del Giudizio, avendo taciuto sullo sterminio di questi bambini innocenti, che non sono vissuti abbastanza a lungo per avere una voce?
Con affetto in Cristo,
Egumeno Tryphon
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Fonte: blogs.ancientfaith.com/morningoffering/2020/08/infanticide-that-is-abortion/?fbclid=IwAR0PjIHf0ME9vJErdKnRdXxv1V3N2Jyebp0HBiChT0ILVP0nUXfW5A8mPrE
La rubrica in italiano, L'Offerta del mattino, nasce con la benedizione di p. Tryphon
Traduzione libera a cura di Milo (Giovanni) FellettiCollaboratore — Sono nato nel 1993 a Bologna, città che mi ha visto crescere e dove tuttora risiedo. Nel 2018 ho iniziato a leggere il Nuovo Testamento e al termine di un percorso, durato 15 mesi, sono stato battezzato nella Chiesa ortodossa col nome di Giovanni. per hristos.it
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