ratelli, Dio ha messo all'ultimo posto noi apostoli, come condannati a morte, poiché siamo stati resi spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a motivo di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi gloriosi, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, soffriamo la sete, soffriamo la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo erranti e fatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, consoliamo. Fino ad oggi siamo divenuti come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti! Non per farvi arrossire vi scrivo questo, ma per ammonirvi, come miei figli amati. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri; io infatti vi ho generato in Cristo Gesù mediante il vangelo. Vi esorto, dunque: fatevi miei imitatori!
ratelli, voglio informarvi che le mie vicende sono risultate di vantaggio al vangelo, così che le mie catene per Cristo sono manifeste in tutto il pretorio e altrove, e la maggior parte dei fratelli, fiduciosi nel Signore a motivo delle mie catene, ancor più ardiscono annunciare senza timore la parola. In verità, alcuni predicano Cristo per invidia e spirito di parte, altri invece con buona intenzione: gli uni per amore, sapendo che io sono posto a difesa del vangelo; gli altri invece per settarismo, non integralmente, pensando di aumentare il peso delle mie catene. Che importa? Purché in ogni modo, o per pretesto o veramente, venga annunciato Cristo, io mi rallegro e mi rallegrerò: so infatti che questo per me risulterà a salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto che mi darà lo Spirito di Gesù Cristo. Questo ardentemente attendo e spero: nulla mi farà arrossire, ma con ogni chiarezza, anche ora come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. [Apostolo]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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