In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per gli scampati di Israele.
Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino. Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia.
Canterò per il mio diletto
il mio cantico d'amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato scelte viti;
vi aveva costruito in mezzo una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva,
ma essa fece uva selvatica.
Or dunque, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha fatto uva selvatica?
Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa di Israele;
gli abitanti di Giuda
la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi. [Is 4, 2-5, 7]
Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.
Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo». [Gn 3, 21-4, 7]
Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la grazia.
I saggi possiederanno onore
ma gli stolti riceveranno ignominia.
Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,
poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.
Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre.
Egli mi istruiva dicendomi:
«Il tuo cuore ritenga le mie parole;
custodisci i miei precetti e vivrai.
Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza;
non dimenticare le parole della mia bocca
e non allontanartene mai.
Non abbandonarla ed essa ti custodirà,
amala e veglierà su di te.
Principio della sapienza: acquista la sapienza;
a costo di tutto ciò che possiedi
acquista l'intelligenza.
Stimala ed essa ti esalterà,
sarà la tua gloria, se l'abbraccerai.
Una corona di grazia porrà sul tuo capo,
con un diadema di gloria ti cingerà».
Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole
ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita.
Ti indico la via della sapienza;
ti guido per i sentieri della rettitudine.
Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi,
e se corri, non inciamperai.
Attieniti alla disciplina, non lasciarla,
pràticala, perché essa è la tua vita.
Non battere la strada degli empi
e non procedere per la via dei malvagi.
Evita quella strada, non passarvi,
stà lontano e passa oltre.
Essi non dormono, se non fanno del male;
non si lasciano prendere dal sonno,
se non fanno cadere qualcuno;
mangiano il pane dell'empietà
e bevono il vino della violenza.
La strada dei giusti è come la luce dell'alba,
che aumenta lo splendore fino al meriggio.
La via degli empi è come l'oscurità:
non sanno dove saranno spinti a cadere.
Figlio mio, fà attenzione alle mie parole,
porgi l'orecchio ai miei detti;
non perderli mai di vista,
custodiscili nel tuo cuore,
perché essi sono vita per chi li trova
e salute per tutto il suo corpo. [Prv 3, 34-4, 22]
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Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.