n quei giorni, al compiersi della corsa, Giovanni diceva: "Chi pensate che io sia? Non lo sono! Ma ecco: viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali dei piedi".
Uomini, fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a voi è stata mandata questa parola di salvezza. Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato; e pur non avendo trovato in lui nessun motivo di morte, chiesero a Pilato di farlo morire. Quando fu compiuto tutto quanto era stato scritto su lui, lo deposero dal legno e lo posero in un sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi sono i suoi testimoni davanti al popolo. E noi vi evangelizziamo la promessa fatta ai padri: Dio l'ha attuata per i loro figli, noi, risuscitando Gesù. Come è scritto nel secondo salmo: Figlio mio sei tu, io oggi ti ho generato. [Ore regali, ora I: At 13, 25-33]
n quei giorni, mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Efeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: “Avete ricevuto lo Spirito Santo quando avete creduto?” Gli risposero: “Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo”. Ed egli disse: “In che siete stati immersi?” “Nell'immersione di Giovanni”, risposero. Disse allora Paolo: “Giovanni ha immerso con una immersione di cambiamento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè in Gesù”. Dopo aver udito questo, furono immersi nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, venne su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano. Erano in tutto circa dodici uomini. Entrato poi nella sinagoga, vi parlò liberamente per tre mesi, discutendo e convincendo gli ascoltatori riguardo al regno di Dio. [Ore regali, ora III: At 19, 1-8],
ratelli, quanti siamo stati immersi in Cristo Gesù siamo stati immersi nella sua morte. Con l’immersione siamo dunque stati sepolti insieme con lui nella morte, perché come Cristo Gesù fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in novità di vita. Se infatti siamo stati innestati a somiglianza della sua morte, lo saremo anche della sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso perché fosse reso inerte il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato: chi è morto, è stato liberato dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Colui che infatti morì, morì al peccato una volta per tutte; colui che vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi davvero morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù nostro Signore. [Ore regali, ora VI: Rm 6, 3-11]
ito, figlio mio, è apparsa la grazia di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che c’insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell’attesa della beata speranza e dell’apparizione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo eletto, zelante nelle opere buone. Quando apparve la benevolenza di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna. [Ore regali, ora IX: Tit 2, 11-14; 3, 4-7]
ratelli, infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.
Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato. [1Cor 9, 19-27]
ratelli, non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. [Benedizione delle acque, Apostolo: 1Cor 10, 1-4]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.