ratelli, l’amore è paziente, è benevolo l’amore, non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta sconvenientemente, non cerca il suo interesse, non si adira, non calcola il male, non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità: tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore mai va in rovina; le profezie saranno abolite; le lingue cesseranno; anche la scienza sarà abolita. Conosciamo infatti solo in parte e solo in parte profetizziamo. Ma quando verrà la perfezione, scomparirà ciò che è parziale. Quand’ero bambino parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Quando sono diventato uomo, ho eliminato ciò che era da bambino. Ora vediamo attraverso uno specchio, confusamente: allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte; allora conoscerò come anche io sono stato conosciuto. Ora rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e l’amore; ma la più grande di esse è l’amore. Ricercate l’amore e ambite ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia. Chi parla lingue non parla a uomini ma a Dio: infatti, nessuno intende ma parla nello Spirito. Invece chi profetizza parla a uomini, a edificazione, esortazione e consolazioni. Chi parla lingue edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa. Vorrei che tutti parlaste in lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia, perché chi profetizza è più grande di chi parla in lingue, a meno che le interpreti, affinché la Chiesa ne venga edificata.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.