n quel tempo si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: "Perché parli alle folle in parabole?" Egli rispose e disse loro: "Perché a voi è stato dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è stato dato. Infatti, a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; a chi non ha sarà tolto anche quel che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché guardino e non vedano, e ascoltando non odano e non comprendano perché non si convertano. E così si adempie per loro quella profezia di Isaia che dice: Con l'udito udrete, ma non comprenderete; guardando, guarderete, ma non vedrete; il cuore di questo popolo s'è coperto di grasso; con orecchio duro hanno ascoltato; hanno chiuso gli occhi per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono! Voi dunque ascoltate la parabola di quello che ha seminato. Chi ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via ciò che è stato seminato nel suo cuore: egli è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è chi ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia e la fa sua, ma in sé non ha radice ed è incostante, sicché appena arriva una tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito è scandalizzato. Quello seminato tra le spine è chi ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato nella terra buona è chi ascolta la parola e la comprende: perciò dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta. Chi ha orecchi per intendere, intenda".
n quel tempo, salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì. [Apostoli]
© Copyright - Tutti i diritti riservati.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.