ratelli, io dico ai gentili: come apostolo dei gentili onoro il mio ministero, nella speranza di spingere a emulazione quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti la loro perdita fu riconciliazione per il mondo, cosa sarà la loro riammissione, se non vita dai morti? Se la primizia è santa, lo è anche l’impasto, e se la radice è santa, lo sono anche i rami. Se alcuni rami sono stati tagliati e tu, oleastro, sei stato innestato in mezzo a essi, diventando così partecipe della radice del vigore dell’olivo, non ti gloriare contro i rami! Ma se ti glori, non sei tu che porti la radice: è la radice che porta te. Dirai: i rami furono tagliati perché io fossi innestato. Bene! Furono tagliati per l’incredulità, mentre tu stai in piedi grazie alla fede. Non pensare a cose eccelse, ma abbi timore! Se Dio non risparmiò i rami naturali, non risparmierà neppure te! Vedi dunque la dolcezza e la severità di Dio: severità per coloro che sono caduti; per te invece la dolcezza di Dio, se perseveri nella dolcezza; altrimenti anche tu sarai tagliato. Anch'essi, se non rimarranno nell'incredulità, saranno innestati: Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo. Se dall’oleastro che eri secondo natura, sei stato tagliato via e, contro natura, sei stato innestato in un olivo buono, quanto più essi, che sono della stessa natura, saranno innestati nel proprio olivo!
iuda, servo di Gesù Cristo, fratello di Giacomo, agli eletti che vivono nell'amore di Dio Padre e sono stati preservati per Gesù Cristo: misericordia a voi e pace e carità in abbondanza.
Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.
Ora io voglio ricordare a voi, che già conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d'Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno. Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.
Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri gloriosi. L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! Costoro invece bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina. [Apostolo]
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Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.