ratelli, non sapete cosa dice in Elia la Scrittura, come si rivolge a Dio contro Israele? Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, sono rimasto solo e vanno in cerca della mia vita. Ma cosa gli risponde l’oracolo? Ho riservato per me settemila uomini che non si inginocchiarono a Vàal. Così anche al presente vi è un resto, scelto per grazia. E se lo è per grazia, non lo è per le opere, altrimenti la grazia non è più grazia. Che dunque? Quel che Israele cerca non l’ha ottenuto; l’ha ottenuto invece il resto scelto. Gli altri furono induriti, come sta scritto: Dio diede loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d’oggi. E David dice: La loro mensa divenga laccio, tranello, inciampo e loro retribuzione; i loro occhi siano ottenebrati in modo che non vedano e la loro schiena resti curva per sempre. Dico io: Inciamparono perché cadessero? No! Ma con la loro colpa la salvezza è giunta ai gentili, per spingerli alla gelosia. Se il loro errore è diventato ricchezza per il mondo e la loro sconfitta ricchezza per i gentili, quanto più la loro pienezza!
Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [Cosma e Damiano]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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