ratelli, Dio stesso ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha crismati e sigillati e ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. Io però chiamo Dio a testimonio sulla mia vita, che solo per risparmiarvi rimproveri non sono venuto più a Corinto. Noi non comandiamo sulla vostra fede, ma siamo i collaboratori della vostra gioia; ché, quanto alla fede, voi state saldi. Ritenni opportuno non venire di nuovo tra voi nell’afflizione. Perché se io vi affliggo, chi potrà rallegrarmi, tolto colui che da me viene afflitto? E vi ho scritto proprio in quei termini per non dover poi essere rattristato, alla mia venuta, da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso, riguardo a tutti voi, che la mia gioia è la vostra. Vi ho scritto invero in grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, non perché vi rattristiate, ma perché conosciate il grande amore che nutro per voi.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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