ratelli, quando vi radunate e ciascuno ha un salmo, una dottrina, una rivelazione, un messaggio in qualche lingua, una interpretazione, tutto si faccia per l'edificazione. Quando si parla in lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine, e vi sia uno che faccia da interprete. Se non vi è chi interpreta, quello taccia in chiesa e parli a se stesso e a Dio. I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino; se poi uno dei presenti riceve una rivelazione, chi presiede taccia. Uno per volta, infatti, tutti potete profetare, affinché tutti possano apprendere ed essere esortati. Le ispirazioni dei profeti sono sottomesse ai profeti; perché Dio non è Dio di disordine ma di pace. Come in tutte le Chiese dei santi, le donne tacciano nelle assemblee: non è loro permesso parlare, ma stiano sottomesse, come dice anche la Legge. Se vogliono imparare qualcosa, interroghino a casa i mariti. E' disdicevole per una donna parlare in assemblea. Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta solo a voi? Chi ritiene di essere profeta o spirituale, deve riconoscere che quanto vi scrivo è precetto del Signore. Se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto. Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia, ma non impedite che si parli in lingue E tutto avvenga nel decoro e in ordine.
ta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar - il Sinai è un monte dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. Sta scritto infatti:
Rallègrati, sterile, che non partorisci,
grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell'abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito.
Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera. [La Giusta Anna]
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Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.