Il Signore disse a Giacobbe: «Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te». Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge e disse loro: «Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me. Voi stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze, mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate. Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me. Una volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati. L'angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi. Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa. Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!». Rachele e Lia gli risposero: «Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre? Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro danaro? Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fà pure quanto Dio ti ha detto».
Praticare la giustizia e l'equità per il Signore vale più di un sacrificio. Occhi alteri e cuore superbo, lucerna degli empi, è il peccato. I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l'indigenza. Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di chi cerca la morte. La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia. La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire. E' meglio abitare su un angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in comune. L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà. Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere. Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi nella sventura. Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a sua volta e non otterrà risposta. Un regalo fatto in segreto calma la collera, un dono di sotto mano placa il furore violento. E' una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i malfattori. L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti. Diventerà indigente chi ama i piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà. Il malvagio serve da riscatto per il giusto e il perfido per gli uomini retti. Meglio abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e irritabile. Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma lo stolto dilapida tutto. Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria.
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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