Nella Grande e Santa Festa della Pasqua, i Cristiani Ortodossi celebrano la Risurrezione vivificante di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Questa festa delle feste è il giorno più significativo nella vita della Chiesa. È la celebrazione della sconfitta della morte, perché né la morte stessa né il potere della tomba poterono tenere prigioniero il nostro Salvatore. In questa vittoria, ottenuta per mezzo della Croce, Cristo ha spezzato la schiavitù del peccato e, attraverso la fede, ci offre la rigenerazione, la trasformazione e la vita eterna.
Commemorazione della grande e santa festa della Pasqua
La Settimana Santa si conclude al tramonto del Santo e Grande Sabato, quando la Chiesa si prepara a celebrare la sua festa più antica e preminente: la Pasqua, la festa delle feste. Il tempo della preparazione lascerà il posto al tempo del compimento. La luce gloriosa e splendente che emana dalla Tomba vuota dissiperà l'oscurità. Cristo, risorto dai morti, distrugge la fortezza della morte e “imprigiona la prigionia" (Salmo 67, 19)1. Tutti i limiti che provengono dalla nostra natura creata vengono spezzati. “Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti” (1 Corinzi 15, 21-22). La Pasqua è l'alba del giorno nuovo e senza fine. La Risurrezione costituisce la liberazione più radicale e decisiva dell'umanità.
La Risurrezione di Gesù Cristo è la verità fondamentale e l'evento centrale della fede cristiana. Essa è il fulcro e il “kèrigma” (la proclamazione) essenziale della Chiesa. Essa conferma l'autenticità della straordinaria vita terrena di Cristo e la verità del Suo insegnamento. La Risurrezione sigilla tutta l’opera redentrice: la vita, il modello di vita santa, l’insegnamento unico e persuasivo, le opere straordinarie e la morte grandiosa e vivificante di Cristo. La Risurrezione di Cristo è la garanzia della nostra salvezza e, insieme alla Sua Ascensione, essa perfeziona la nostra unione con Dio per tutta l'eternità.
La Risurrezione ha reso possibile il miracolo della Chiesa, che in ogni epoca e generazione ha proclamato e affermato «il piano di Dio per universo, la definitiva divinizzazione dell'uomo e di tutta la creazione». La profonda esperienza e la fede incrollabile nel Signore risorto permisero agli Apostoli di evangelizzare il mondo e diedero alla Chiesa la forza di sconfiggere il paganesimo. La Risurrezione rivela la potenza indistruttibile e l’imperscrutabile saggezza di Dio. La Risurrezione abbatte i miti e i sistemi di credenze illusorie attraverso i quali le persone, prive della conoscenza divina, si sforzano di determinare il significato e lo scopo della loro esistenza. Cristo, risorto e glorificato, libera l'umanità dalle illusioni dell'idolatria. In Lui, l'umanità incatenata alla tomba riscopre la speranza e si colma di essa. La Risurrezione dona l’illuminazione, energizza le anime, porta il perdono, trasfigura la vita, produce santi e dona la gioia.
La Risurrezione non ha ancora abolito la realtà della morte, ma ne ha rivelato l’impotenza (Ebrei 2, 14-15). Oggi, continuiamo a morire a causa della Caduta. I nostri corpi si decompongono e svaniscono. Dio permette alla morte di esistere, ma la sfrutta a discapito della corruzione e della sua causa, il peccato, ponendo così un confine sia alla corruzione che al peccato. Pertanto, la morte fisica non distrugge la nostra vita di comunione con Dio. Piuttosto, morendo passiamo dalla morte alla vita, da questo mondo decaduto al regno di Dio.
Icone della Grande e Santa Pasqua
Tra le icone festive più simboliche della Chiesa Ortodossa vi è quella della Santa Risurrezione. Al centro di questo radioso evento c'è Cristo, che tira fuori Adamo ed Eva dalle loro tombe. I cancelli del regno infernale sono stati sfondati e abbattuti. La morte, spesso raffigurata sotto forma di uno scheletro o un uomo grigio, si trova sconfitta, incatenata e giace sotto ai cancelli. Ricordiamo le parole gioiose di San Paolo: «O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?» (1 Corinzi 15, 55)
Sullo sfondo, vediamo la schiera dei defunti, così numerosa che ne è raffigurata solo una parte. Tra questi, nelle prime file, ci sono alcuni dei Giusti, cioè i santi del Vecchio Testamento, rinvigoriti dalla Risurrezione. Si vedono due personaggi incoronati sulla sinistra: il re Davide e suo figlio Salomone. Vicino al centro c'è San Giovanni Battista. Dall'altro lato c'è Abele, figlio di Adamo e primo uomo ad aver assaggiato la morte, il quale è raffigurato come pastore e sovente regge anche un vincastro. Molte icone della Risurrezione raffigurano grandi folle di santi, tra le quali si riconoscono molti altri profeti.
La celebrazione ortodossa della Pasqua
Prima della mezzanotte del sabato sera si ripetono le Odi di Lamento del giorno precedente. Il Mattutino della Risurrezione inizia nell’oscurità totale. Il sacerdote accende una candela dalla lampada della veglia e la dona ai fedeli, accendendo le loro candele. Il sacerdote canta: "Venite, ricevete la luce dalla luce immortale e glorificate Cristo, che è risorto dai morti", e tutto il popolo si unisce a lui nel cantare questo inno ancora e ancora. Da questo momento ogni cristiano tiene la candela pasquale come simbolo della propria fede viva e profonda nella Risurrezione di Gesù Cristo, nostro Salvatore. In molte chiese, il sacerdote conduce il popolo fuori dalla chiesa, dove legge uno dei passi del Vangelo dove l'angelo proclama: "È risorto. Non è qui." (Marco 16, 1-8).
Poi, arriva il momento mozzafiato in cui il popolo aspetta che il sacerdote inizi l'inno della Risurrezione (tropario pasquale), così da unirsi a lui nel cantare ripetutamente: "Cristo è risorto dai morti, calpestando la morte con la morte, e a coloro che erano nei sepolcri ha donato la vita". Da questo momento l'intero servizio assume una gioiosa atmosfera pasquale. Gli inni di Ode e di Lode della Risurrezione che vengono cantati successivamente sono di un significato e di un’espressione immensi. Il popolo professa: "È il giorno della Risurrezione, siamo radiosi, abbracciamoci e parliamo a quelli che ci odiano; perdoniamo ogni cosa e gridiamo così: Cristo è risorto dai morti!" Con questo inno, i fedeli confessano che alla base della fede nella Risurrezione di Cristo vi è l'amore verso il prossimo.
Viene quindi celebrata la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo. Al termine della liturgia, viene letta una parte della meravigliosa omelia festiva di San Giovanni, il quale invita il popolo a "prendere parte a questa festa bella e luminosa. Nessuno tema la morte, perché la morte del Salvatore ci ha liberati... O Morte, dov'è il tuo pungiglione? O Ade, dov'è la tua vittoria? Cristo è risorto e tu sei stata rovesciata. A Lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli."
L’Apostolo e il Vangelo letti durante la Divina Liturgia pasquale sono Atti 1, 1-8 e Giovanni 1, 1-17.
Nel pomeriggio della domenica di Pasqua i fedeli si riuniscono nuovamente per pregare con le candele accese. Tutti cantano l'inno "Cristo è risorto dai morti". Il popolo si saluta gioiosamente dicendo: "Cristo è risorto", che è il saluto pasquale al quale si risponde con: "è veramente risorto". Si canta inoltre: "le ombre oscure della Legge sono svanite con la venuta della Grazia", e con esaltazione si esclama: "Quale dio è tanto grande quanto il nostro Dio?"
La lettura dal vangelo di Giovanni (20, 19-25) viene letta in diverse lingue, annunciando senza confini, in tutto l'universo, la Buona Novella della Risurrezione. Il frutto della fede nella Risurrezione del Signore è l'amore nel Suo Nome. Di fatto, questo giorno è chiamato anche “domenica dell'Agape” (festa dell'amore). È un giorno dedicato alle virtù cristiane, soprattutto quelle del perdono e della carità. In questo momento, i Cristiani cercano di porre fine alle incomprensioni e alle discussioni con coloro con cui sono in disaccordo. L'apostolo Paolo professa con fermezza la Risurrezione di Cristo, dicendo: "Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede" (1 Corinzi 15, 14). La Chiesa afferma anche nel suo Credo che Cristo "risuscitò il terzo giorno".
Inni di Pasqua
Tropario Pasquale (Tono plagale 1)
Cristo è risorto dai morti, calpestando la morte con la morte, e a coloro che erano nei sepolcri ha donato la vita.
Prima Ode del Canone di Pasqua (Tono 1)
Giorno della risurrezione, risplendiamo, o popoli: Pasqua del Signore, Pasqua; dalla morte alla vita, dalla terra ai cieli ci ha fatto passare il Cristo Dio, cantando l’inno di vittoria.
Doxastico alle Lodi (Tono plagale 1)
Giorno della risurrezione, colmiamoci di gioia per questa festa solenne e abbracciamoci gli uni gli altri. Chiamiamo fratelli anche quelli che ci odiano. Tutto perdoniamo per la risurrezione e così acclamiamo: Cristo è risorto dai morti, calpestando la morte con la morte, e a coloro che erano nei sepolcri ha donato la vita.
Riferimenti (in lingua inglese)
- Pentecostarion (Boston, Holy Transfiguration Monastery, 1990) pp. 27-42.
- Calivas, Alkiviadis C. - Great Week and Pascha in the Greek Orthodox Church (Brookline: Holy Cross Press, 1992), pp. 89-121.
- Farley, Donna - Seasons of Grace: Reflections on the Orthodox Church Year (Ben Lomond, CA: Conciliar Press, 2002), pp. 147-152.
- Wybrew, Hugh - Orthodox Lent, Holy Week and Easter: Liturgical Texts with Commentary (Crestwood, NY: St. Vladimir's Seminary Press, 1997), pp. 113-118.
Traduzione libera a cura di Milo (Giovanni) FellettiCollaboratore — Sono nato nel 1993 a Bologna, città che mi ha visto crescere e dove tuttora risiedo. Nel 2018 ho iniziato a leggere il Nuovo Testamento e al termine di un percorso, durato 15 mesi, sono stato battezzato nella Chiesa ortodossa col nome di Giovanni. per hristos.it
__________________
Note
1 Questo verso è tradotto diversamente nella Bibbia in italiano. Il significato originario del testo, in ebraico, è stato preservato nelle traduzioni in inglese.