Il padre Orsisio disse: «Credo che, se l'uomo non custodisce bene il proprio cuore, dimentica e trascura tutto quello che ha udito. E così il nemico, trovando posto in lui8, lo abbatte. Come una lucerna, fa luce se è rifornita d'olio, ma, se ci si dimentica di mettere l'olio9, a poco a poco si spegne, e la tenebra si impadronisce di lei. Non solo, ma se un topo le giunge vicino e cerca di mangiare lo stoppino, non può finché l'olio non sia consumato; se vede invece che non solo non fa luce, ma non si sente più nemmeno il calore del fuoco, allora, mentre cerca di strappare lo stoppino, rovescia anche la lucerna. E se essa è di terracotta si spezza. Se invece è di bronzo, il padrone di casa di nuovo la rifornisce di olio. Così avviene per l'anima negligente, a poco a poco il Santo Spirito si allontana da lei, finché essa rimane priva del suo calore. Quindi il nemico, dopo aver divorato lo zelo dell'anima, consuma nella malvagità anche il corpo. Ma se l'uomo è in buona disposizione verso Dio, ed è semplicemente trascinato alla negligenza10, Dio che è misericordioso, ponendo il lui il suo timore e il ricordo dei castighi, di nuovo lo rifornisce disponendolo alla vigilanza e alla custodia di se stesso in vista delle cose future, con molta stabilità, fino alla sua visita»11
Il padre Orsisio disse: «Credo che, se l'uomo non custodisce bene il proprio cuore, dimentica e trascura tutto quello che ha udito. E così il nemico, trovando posto in lui8, lo abbatte. Come una lucerna, fa luce se è rifornita d'olio, ma, se ci si dimentica di mettere l'olio9, a poco a poco si spegne, e la tenebra si impadronisce di lei. Non solo, ma se un topo le giunge vicino e cerca di mangiare lo stoppino, non può finché l'olio non sia consumato; se vede invece che non solo non fa luce, ma non si sente più nemmeno il calore del fuoco, allora, mentre cerca di strappare lo stoppino, rovescia anche la lucerna. E se essa è di terracotta si spezza. Se invece è di bronzo, il padrone di casa di nuovo la rifornisce di olio. Così avviene per l'anima negligente, a poco a poco il Santo Spirito si allontana da lei, finché essa rimane priva del suo calore. Quindi il nemico, dopo aver divorato lo zelo dell'anima, consuma nella malvagità anche il corpo. Ma se l'uomo è in buona disposizione verso Dio, ed è semplicemente trascinato alla negligenza10, Dio che è misericordioso, ponendo il lui il suo timore e il ricordo dei castighi, di nuovo lo rifornisce disponendolo alla vigilanza e alla custodia di se stesso in vista delle cose future, con molta stabilità, fino alla sua visita»11
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Note
8 Cf, Mt 12, 44.
9 Cf. Mt 25, 3ss.
10 Viene presentata qui l'innegabile distinzione tra l'infermità che porta a singole debolezze, compresenti alla «buona disposizione» verso Dio, e l'infermità di un atteggiamento non buono, di rifiuto della grazia, che genera debolezze tanto radicate da divenire un abito e da opporre sempre più resistenza all'azione dello Spirito.
11 Questa frase è un esempio quanto mai tipico di discorso che si muove tutto nell'alveo della Scrittura — in questo caso, come per lo più, nel Nuovo Testamento —, evocandone varie pagine, pur senza una citazione precisa. L'anziano mostra di averla assimilata dentro di sé a tal punto che le sue parole sono praticamente un mosaico di numerosi passi incentrati sul tema della «visita» del Signore, la sua seconda venuta: cf. Fil 3, 13; 1 Pt 1, 13; 2, 12; 4, 7; 1 Gv 2, 28; 5, 18, ecc. Cf. Introd., pp. 18s. e 50s.
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Fonte: L. Mortari, Vita e detti dei Padri del deserto, Città Nuova, ed. 2012
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