Il padre Daniele raccontò che a Scete, al tempo del padre Arsenio, c'era un monaco che rubava gli oggetti degli anziani. Il padre Arsenio lo prese nella sua cella per guadagnare la sua anima1 e per dare pace agli anziani. E gli disse: «Se vuoi qualcosa, te la do; soltanto, non rubare». E gli diede oro, denaro, vestiario e tutto quanto potesse servirgli. Egli tuttavia, quando se ne andò dalla sua cella, riprese a rubare. Vedendo che non aveva smesso, gli anziani lo cacciarono dicendo: «Quando si trova in un fratello una debolezza, bisogna sopportarlo; ma se ruba e non cessa nemmeno dopo essere stato ammonito, cacciatelo, perché egli danneggia la sua anima e turba tutti quelli che abitano in quel luogo»
Il padre Daniele raccontò che a Scete, al tempo del padre Arsenio, c'era un monaco che rubava gli oggetti degli anziani. Il padre Arsenio lo prese nella sua cella per guadagnare la sua anima1 e per dare pace agli anziani. E gli disse: «Se vuoi qualcosa, te la do; soltanto, non rubare». E gli diede oro, denaro, vestiario e tutto quanto potesse servirgli. Egli tuttavia, quando se ne andò dalla sua cella, riprese a rubare. Vedendo che non aveva smesso, gli anziani lo cacciarono dicendo: «Quando si trova in un fratello una debolezza, bisogna sopportarlo; ma se ruba e non cessa nemmeno dopo essere stato ammonito, cacciatelo, perché egli danneggia la sua anima e turba tutti quelli che abitano in quel luogo»
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Note
1 L'uso dell'espressione «guadagnare», riferita sia alle anime in generale che al fratello, deriva dal Nuovo Testamento (cf. Mt 16, 26 e par.; 18, 15).
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Fonte: L. Mortari, Vita e detti dei Padri del deserto, Città Nuova, ed. 2012
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