Un giorno il padre Ammone, uscito per recarsi dal padre Antonio, perse la strada. Si sedette allora per dormire un poco, quindi, alzatosi dal sonno, pregò Dio con queste parole: «Ti supplico, Signore Dio mio, non perdere la tua creatura!»1. E gli apparve come una mano d'uomo sospesa in cielo, che gli indicò la via, finché giunse e si fermò2 alla grotta del padre Antonio
Un giorno il padre Ammone, uscito per recarsi dal padre Antonio, perse la strada. Si sedette allora per dormire un poco, quindi, alzatosi dal sonno, pregò Dio con queste parole: «Ti supplico, Signore Dio mio, non perdere la tua creatura!»1. E gli apparve come una mano d'uomo sospesa in cielo, che gli indicò la via, finché giunse e si fermò2 alla grotta del padre Antonio
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Note
1 Questa supplica riprende, variando il verso, una frase dell'anafora, cioè della preghiera eucaristica bizantina, attribuita a Basilio. Essa si richiama a sua volta a versetti di salmi e più specificamente al Sal 137, 8: «Non disprezzare le opere delle tue mani».
2 Cf. Mt 2, 9.