Secondo le parole divinamente ispirate della Scrittura, ci sono due generi di fede: una comune a tutti i cristiani ortodossi, ed è quella in cui siamo stati battezzati e nella quale ci allontaneremo da questo mondo; l'altra che appartiene a pochi. Questi sono coloro che, nell'adempimento di tutti precetti divini, hanno attuato in sé stessi l'immagine e la somiglianza di Dio. Resi ricchi dalla divina luce della grazia, hanno posto in Dio tutta la loro speranza in modo che conformemente alle parole del Signore quando pregano non si fermano a pensare alle cose che domandano, con fede chiedono e subito ricevono ciò che è necessario. Tali uomini beati raggiungono, attraverso le opere, giusta solidità di fede, perché hanno rinunciato con risolutezza ad ogni conoscenza e speculazione, immergendosi totalmente nel divino rapimento della fede, della speranza e dell'amore di Dio, sperimentando una trasformazione in uno stato migliore e di maggior benedizione compiuta “dalla destra dell'Altissimo”, come afferma Davide il divino salmista... S. Isacco di Siria scrive: “La fede è più sottile della conoscenza, come la conoscenza è più sottile delle sensazioni. I santi hanno seguito questo modo di vita ispirato ad una venerazione timorosa di Dio, con il potere della loro fede dimorarono nel godimento di questa soprannaturale vita... Per fede intendiamo quella qualità che viene accesa nell'anima dalla luce della grazia; essa, attraverso la testimonianza della mente rende saldo il cuore con la sicurezza della speranza e lo tien lontano da ogni stima di sé stesso, e si rivela non in ciò che le orecchie sensibili ascoltano, ma nella contemplazione con gli occhi dello spirito dei misteri sepolti nell'anima, di quel tesoro di grazia che rimane velato agli occhi dei figli della carne. Misteri che sono rivelati dallo Spirito a chiunque mangi alla mensa di Cristo, praticando i suoi comandamenti...
Secondo le parole divinamente ispirate della Scrittura, ci sono due generi di fede: una comune a tutti i cristiani ortodossi, ed è quella in cui siamo stati battezzati e nella quale ci allontaneremo da questo mondo; l'altra che appartiene a pochi. Questi sono coloro che, nell'adempimento di tutti precetti divini, hanno attuato in sé stessi l'immagine e la somiglianza di Dio. Resi ricchi dalla divina luce della grazia, hanno posto in Dio tutta la loro speranza in modo che conformemente alle parole del Signore quando pregano non si fermano a pensare alle cose che domandano, con fede chiedono e subito ricevono ciò che è necessario. Tali uomini beati raggiungono, attraverso le opere, giusta solidità di fede, perché hanno rinunciato con risolutezza ad ogni conoscenza e speculazione, immergendosi totalmente nel divino rapimento della fede, della speranza e dell'amore di Dio, sperimentando una trasformazione in uno stato migliore e di maggior benedizione compiuta “dalla destra dell'Altissimo”, come afferma Davide il divino salmista... S. Isacco di Siria scrive: “La fede è più sottile della conoscenza, come la conoscenza è più sottile delle sensazioni. I santi hanno seguito questo modo di vita ispirato ad una venerazione timorosa di Dio, con il potere della loro fede dimorarono nel godimento di questa soprannaturale vita... Per fede intendiamo quella qualità che viene accesa nell'anima dalla luce della grazia; essa, attraverso la testimonianza della mente rende saldo il cuore con la sicurezza della speranza e lo tien lontano da ogni stima di sé stesso, e si rivela non in ciò che le orecchie sensibili ascoltano, ma nella contemplazione con gli occhi dello spirito dei misteri sepolti nell'anima, di quel tesoro di grazia che rimane velato agli occhi dei figli della carne. Misteri che sono rivelati dallo Spirito a chiunque mangi alla mensa di Cristo, praticando i suoi comandamenti...