ratelli, sottomettetevi a Dio; opponetevi al diavolo ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificatevi le mani; gente d’animo doppio, santificate il cuore. Gemete, affliggetevi, urlate! Il vostro riso si muti in pianto e la gioia in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli v’innalzerà. Non calunniatevi a vicenda, fratelli: chi calunnia il fratello o giudica il fratello, calunnia la Legge o giudica la Legge; e se giudichi la Legge, non ne sei esecutore della Legge ma giudice. Uno solo è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere: e, allora, chi sei tu che giudichi il prossimo? Orsù, voi che dite: “Oggi o domani andremo nella tale città, vi passeremo l’anno, faremo affari, guadagneremo”, non sapete ciò che è del domani, quale sarà la vostra vita! Siete infatti vapore, che appare per un istante e poi scompare. Dovreste invece dire: “Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello”. Invece vi vantate delle vostre superbe: un vanto del genere è cattivo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato. Orsù, voi ricchi, piangete ed ululate per le sciagure che si abbatteranno su di voi. La vostra ricchezza è marcita e i vostri vestiti sono stati rosi dalle tarme, il vostro oro e il vostro argento si sono arrugginiti e la loro ruggine testimonierà contro di voi e divorerà le vostre carni come fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco: il salario – da voi trattenuto – dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, grida, e le urla dei mietitori sono entrate nell’orecchio del Signore Savaòth. Avete gozzovigliato sulla terra e siete vissuti nel lusso: avete ingrassato il vostro cuore per il giorno del macello! Avete condannato e ucciso il Giusto ed egli non vi ha resistito. Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. L’agricoltore aspetta pazientemente il frutto prezioso della terra finché abbia ricevuto la prima pioggia d’autunno e l’ultima di primavera. Siate pazienti anche voi, consolidate il vostro cuore, perché la venuta del Signore incalza. Non ingannatevi, fratelli, gli uni contro gli altri, per non essere giudicati: ecco, il giudice è alle porte.
ratelli, Cristo morì per tutti affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto e risuscitato per loro. Quindi ormai non conosciamo più nessuno secondo la carne; ed anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è creatura nuova; le vecchie cose sono passate; ecco: sono diventate nuove tutte le cose! E tutto è da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione, come è certo che Dio è in Cristo nel riconciliare a sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. Per Cristo, dunque, fungiamo da ambasciatori, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: riconciliatevi con Dio! Colui che non conobbe peccato, egli lo fece peccato per noi, affinché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. [Innocenti]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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