ratelli, non siete più stranieri e ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni edificio cresce in armoniosa disposizione come tempio santo nel Signore; in lui anche voi siete incorporati nella costruzione come dimora di Dio nello Spirito. Per questo io, Paolo, prigioniero di Cristo Gesù per voi gentili, penso che abbiate sentito parlare dell’amministrazione della grazia, che Dio mi ha affidato per il vostro bene. Per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero – come ho già scritto in breve e quindi, leggendo, potete comprendere la mia intelligenza del mistero di Cristo – che nelle generazioni passate non è stato fatto conoscere agli uomini come ora è stato rivelato per mezzo dello Spirito ai santi apostoli e profeti. Cioè che i gentili sono coeredi, incorporati e compartecipi della promessa in Cristo Gesù mediante il vangelo, del quale sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata data secondo l’agire della sua potenza.
ratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate lo sguardo su Gesù, l’apostolo e gran sacerdote della nostra professione di fede, il quale fu fedele a colui che lo ha fatto, come anche Mosè lo fu in tutta la casa di lui. Ma, in confronto a Mosè, egli è stato fatto degno di una gloria tanto maggiore, quanto l’onore di chi edifica la casa supera quella della casa stessa. Ogni casa, infatti, è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutto è Dio. [Chiesa]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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