ratelli, glorificate Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che sono di Dio. Quanto a ciò che mi avete scritto, è cosa buona per l’uomo non toccare donna: ma a motivo delle immoralità, ciascuno abbia la sua moglie e ogni donna abbia il suo marito. Il marito dia alla moglie ciò che le è dovuto; egualmente anche la moglie al marito. La moglie non è padrona del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo il marito non è padrone del proprio corpo, ma la moglie. Non privatevi l’un l’altro, se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera: poi tornate insieme, perché Satana non vi tenti a causa della vostra incontinenza. Questo vi dico per indulgenza, non per comando. Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo e chi in un altro. Ai non sposati e alle vedove dico che è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno contenersi, si sposino: è meglio sposarsi che ardere! Agli sposati ordino – non io, ma il Signore – che la moglie non si separi dal marito e qualora si separi, rimanga senza sposarsi oppure si riconcili con il marito; il marito non mandi via la moglie. Agli altri dico – non il Signore, io – che se un fratello ha la moglie non credente e questa acconsente a rimanere con lui, non la mandi via.