n quei giorni Filippo si ritrovò ad Azoto e, proseguendo, evangelizzava tutte le città, finché giunse a Cesarèa. Frattanto Saul, che ancora spirava minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al Gran Sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne che avesse trovato seguaci della Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, d'improvviso gli sfolgorò intorno una luce dal cielo e, caduto a terra, udì una voce che gli diceva: “Saul, Saul, perché mi perseguiti?” Rispose: “Chi sei, o Signore?” Ed egli: “Io Sono, Gesù che tu perseguiti! Ora alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”. Gli uomini che erano in cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saul si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza mangiare o bere. Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Ananìa e il Signore in visione gli disse: “Ananìa!” Rispose: “Eccomi, Signore!” E il Signore a lui: “Su, va’ sulla strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda un tale di nome Saul, di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, entrare e imporgli le mani perché veda di nuovo”. Rispose Ananìa: “Signore, riguardo a quest'uomo da molti ho udito quanti mali ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. Inoltre ha potere dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome”. Ma il Signore gli disse: “Va’, perché egli è per me un contenitore scelto per portare il mio nome dinanzi alle genti, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà patire per il mio nome”. Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: “Saul, fratello, mi ha mandato il Signore Gesù che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu veda di nuovo e sia colmo di Spirito Santo”. E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e vide di nuovo. Si alzò e subito fu battezzato, poi prese cibo e ricuperò le forze. Saul rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco.
n quel tempo il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della Chiesa e uccise di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, aggiunse di prendere anche Pietro. Erano quelli i giorni degli azzimi. Fattolo catturare, lo mise in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, volendo farlo comparire davanti al popolo dopo la pasqua. Pietro dunque era tenuto in prigione ma per lui dalla Chiesa saliva a Dio una preghiera intensa. Quando poi Erode stava per portarlo davanti al popolo, in quella notte Pietro dormiva tra due soldati, legato con due catene, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco venne dall'alto un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli colpì il fianco di Pietro, lo svegliò e disse: “Alzati in fretta!” E le catene gli caddero dalle mani. E l'angelo gli disse: “Mettiti la cintura e calza i tuoi sandali”. E così fece. L'angelo gli dice: “Avvolgiti nel mantello e seguimi!” Pietro uscì e lo seguiva, ma non sapeva che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di vedere una visione. Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, scesero i sette scalini e proseguirono per una strada e a un tratto l'angelo si allontanò. Pietro allora, rientrato in sé, disse: “Ora so davvero che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei”. [S. Giovanni]
Nota di redazione sulle Letture del giornoLe Letture del giorno pubblicate seguono il Calendario giuliano ecclesiastico.
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