Raccontavano di lui, che nella sua giovinezza visse in povertà e solitudine. In quel tempo vi erano nella zona circostante anche parecchi altri, che avevano abbracciato la stessa vita, fra cui un anziano semplice e povero al massimo grado. Questi abitò in una cella da solo fino alla morte, sebbene nella vecchiaia avesse dei discepoli. Insieme a coloro che vissero con lui fino alla morte, si esercitò attentamente a non possedere due tuniche e a non pensare al domani. Quando poi avvenne al padre Gelasio, con l'aiuto di Dio, di fondare il cenobio, gli fu offerto pure molto terreno. Egli acquistò anche le bestie da soma necessarie al monastero e buoi. Lo Spirito di Dio, che aveva rivelato al santo Pacomio che egli doveva essere il primo fondatore di un cenobio1, aiutò anche lui nella costruzione del monastero. L'anziano che abbiamo sopra ricordato, quando lo vide occupato in questa impresa, mosso da sincero amore per lui, gli disse: «Temo, padre Gelasio, che il tuo pensiero venga legato ai campi e agli altri possessi del cenobio». Ma l'altro gli rispose: «È più legato il tuo pensiero al punteruolo con cui lavori che il pensiero di Gelasio a questi possedimenti»
Raccontavano di lui, che nella sua giovinezza visse in povertà e solitudine. In quel tempo vi erano nella zona circostante anche parecchi altri, che avevano abbracciato la stessa vita, fra cui un anziano semplice e povero al massimo grado. Questi abitò in una cella da solo fino alla morte, sebbene nella vecchiaia avesse dei discepoli. Insieme a coloro che vissero con lui fino alla morte, si esercitò attentamente a non possedere due tuniche e a non pensare al domani. Quando poi avvenne al padre Gelasio, con l'aiuto di Dio, di fondare il cenobio, gli fu offerto pure molto terreno. Egli acquistò anche le bestie da soma necessarie al monastero e buoi. Lo Spirito di Dio, che aveva rivelato al santo Pacomio che egli doveva essere il primo fondatore di un cenobio1, aiutò anche lui nella costruzione del monastero. L'anziano che abbiamo sopra ricordato, quando lo vide occupato in questa impresa, mosso da sincero amore per lui, gli disse: «Temo, padre Gelasio, che il tuo pensiero venga legato ai campi e agli altri possessi del cenobio». Ma l'altro gli rispose: «È più legato il tuo pensiero al punteruolo con cui lavori che il pensiero di Gelasio a questi possedimenti»
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